Neil Cicierega

Mouth Moods

2017 (autoprodotto)
bastard-pop, mash-up

È sottilissima la linea di confine tra presa per i fondelli e tentativo di realizzare qualcosa dall’ambizioso valore artistico, quando parliamo di mash-up. Probabilmente è proprio questo che lo rende tanto affascinante; metterci nella scomoda posizione di chi si sente impossibilitato a giudicare, di chi è frenato dall’entusiasmarsi ma nello stesso tempo non riesce a smettere di ascoltare.
Il mash-up è una tecnica, ma anche ormai un genere musicale (a volte definito bastard-pop) e la definizione stessa dei componimenti realizzati secondo tale stile, che prevede di costruire canzoni partendo da brani esistenti, mescolandoli tra loro tramite campionatori (ma non solo), aggiungendo parti vocali anche originali, così da generare nuovi brani che però sfruttino melodie, suoni e quant’altro degli autentici.

Se da un punto di vista tecnico le origini possono essere fatte risalire addirittura agli anni Cinquanta e alla musica concreta e se, nel corso degli anni seguenti fino ad oggi, numerosissimi sono stati i casi in cui grandi artisti hanno utilizzato tale pratica, la genesi vera e propria del mash-up come genere musicale non può andare oltre i primi anni Ottanta, con un progressivo sviluppo e un vertice espressivo raggiunto proprio con l’avvento di Neil Cicierega.
Lo statunitense trentenne di Boston, al suo terzo Lp, non è quello che si può definire propriamente un musicista quanto piuttosto un artista/buffone/animatore a tutto tondo, una sorta di genietto dell’assurdo 2.0.; è un comico, attore, regista e tanto altro che ha avuto in Internet la sua casa, e la cui abitazione era costantemente accerchiata dalla presenza dei computer (suo padre era programmatore) tanto che già da giovanissimo ha realizzato le prime opere condivise liberamente sul web.

Se la notorietà è andata crescendo con la realizzazione di “Animutation”, animazioni flash surreali, e con alcune serie comiche realizzate anche attraverso burattini, sotto l’aspetto musicale la prima vera e propria esperienza di valore si ha col progetto Lemon Demon e l’album “Clown Circus” del 2003, cui ne seguiranno diversi fino a “Spirit Phone” del 2016. Nonostante mantenga un’indole umoristica, sarcastica e satirica, con il nome Lemon Demon la musica di Cicierega è ancora abbastanza inquadrabile in generi canonici che vanno dal synth-pop all’indietronica.
È col progetto omonimo e il primo album del 2014 che le cose cambiano notevolmente. In Italia, il mash-up ha fatto la “pseudo” fortuna de La Tosse Grassa, progetto del marchigiano Vanni Fabbri che tuttavia punta su lo-fi estremo, immagine violenta e accattivante, immaginario affascinante con una sorta di culto religioso a far da cornice e testi brutali, irriverenti, blasfemi, sessuali. Cicierega, al contrario, fa le cose per bene, puntando su realizzazioni di qualità indubbia.

È così che nascono anche le venti canzoni di “Mouth Moods”, brani che sono una continua altalena nella storia della musica pop, con un alternarsi di atmosfere danzerecce, scanzonate e divertenti a momenti più morbidi e rilassanti. Il tutto nel rispetto di uno stile brioso, surreale, multiforme, irrisorio, spassoso.
Brani spesso legati tra loro da un sottile filo conduttore e che vi conquisteranno già dalla fantastica e piacevolmente caotica “The Starting Line”. Se cercate uno dei diversi trait d’union dell’opera di Cicierega, provate a riascoltare prima “All Star” degli Smash Mouth (la ritroverete in cinque pezzi) o anche "One Week" dei Barenaked Ladies (in tre); oppure immaginate l’album come un concept che scandagli le hit di fine ventesimo e inizio ventunesimo secolo (pur non disdegnando l’uso di brani come “Revolution 9” o “Dear Prudence” dei Beatles e altri non catalogabili nel suddetto periodo ma più datati).

Oltre a canzoni preesistenti, Cicierega usa anche sample diversi, “rubati” da canali di shopping (“300MB”), videogiochi (“Dear Dinosaur”) e quant’altro (quel rutto e quel Doh! in “Annoyed Grunt” sono inconfondibili) ma non voglio svelarvi altro; perché ascoltare questo gioiellino che è “Mouth Moods” non sarà solo un’esperienza divertente, piacevole, e Cicierega non è semplicemente il più grande genio del pop mash-up. Non potrete fare a meno di scervellarvi a ricordare i brani shackerati dallo statunitense e prima che li avrete trovati tutti ne passerà tanto di tempo e non sarà ancora il momento di smettere.

24/02/2017

Tracklist

  1. The Starting Line
  2. Floor Corn
  3. AC/VC
  4. 300MB
  5. Revolution #5
  6. Dear Dinosaur
  7. Annoyed Grunt
  8. Bustin
  9. Blockbuster
  10. Busta
  11. Tiger
  12. The End
  13. Shady Interlude
  14. T.I.M.E.
  15. Smooth
  16. Stand by Meme
  17. Wallspin
  18. Wow Wow
  19. Mouth Pressure
  20. Shit

Neil Cicierega sul web