Ruby Suns

Sprite Fountain

2017 (SellOut! Music)
art-pop

Toh, Ryan McPhun, ancora una volta sul punto di sbocciare...
Come dite, non ricordate chi sia Ryan McPhun? Difficile darvi torto, la sua creatura musicale, The Ruby Suns, è uscita dai radar da parecchio tempo, nonostante una prolungata permanenza in scuderia alla Sub Pop e la discreta puntualità nel farsi viva con nuove uscite. Per un buon lustro tra i nomi di punta della scena indie-pop neozelandese, questo giramondo californiano (con trascorsi anche in Africa e Thailandia) ha messo su famiglia e si è trasferito in pianta stabile in terra norvegese, dove aveva registrato il precedente "Christopher" assieme a Chris Coady, uomo di fiducia di Beach House e Grizzly Bear. Il silenzio discografico seguito agli scarsi riscontri di critica e commerciali, e alla rottura con la label di Seattle, viene interrotto ora con la pubblicazione semi-carbonara di questa quinta prova, registrata con l'assistenza dell'amico Bevan Smith tra Oslo, la Danimarca e una villa del Settecento nella provincia spagnola.

Nei due più diretti predecessori McPhun aveva optato per una brusca e velleitaria virata verso un synth-pop pacchianissimo, credo espressivo che "Sprite Fountain" si prende in parte la briga di abiurare, riscoprendo in extremis qualche remota suggestione world music dei tempi di "Sea Lion" oltre a segnare un rilancio con guizzi di astrattismo pop pezzente e quasi hypnagogico. Il risultato è una collezione stilisticamente sfrenata ma emotivamente intorpidita, un centrifugato che pare non voler mantenere fino in fondo alcuna delle sue promesse.

Sin dall'avvio ci si ritrova immersi nelle frattaglie di un flusso sonoro sbrindellato, senza riferimenti certi e con un generico surrogato di fascinazione a fare da fondale. "Waterslide" sembra divertirsi a sabotare pattern new wave anni Ottanta di puro recupero, oscillando nella resa tra l'incoerente e l'allucinato. Un costante gioco di diffrazioni che Ryan replica con meno sporcizia, e appena una sottile patina di invecchiamento, con lo splendore sunshine di marca Beach Boys nella pure inquietante ed elusiva "Blankee", convincente nel suo vezzo per il detournement nonostante lo sbrego di un inserto recitato che non ha ragion d'essere. "Pram Gang" sposta la partita su un terreno trash-pop rutilante, memore della lezione degli Elo, con discreta inventiva alla saccarina ma senza la dimestichezza di un campione come Ariel Pink o l'ironia di un Seth Bogart.
In altri frangenti il Nostro riesce a tenere invece un più basso profilo, giostrando con profitto tra il registro estatico e un esotismo minimal abbastanza in quadro ("The Zipper").

Certo, anche i buoni spunti, presentati con questa confezione tra l'anemico e il rinunciatario, risultano un po' buttati via. Una maggiore lucidità, un pizzico di concretezza in più (senza arrivare a snaturarsi) avrebbero giovato. "Gatrapa", per dire, somiglia a una maldestra imitazione degli Of Montreal, di cui non resta che la confusione. Nell'insieme il disco soffre in maniera eccessiva per colpa di una discontinuità eletta a vessillo, perdendosi dietro a troppe ipotesi anche interessanti ma frammentarie che riportano quasi per forza ai passaggi meno entusiasmanti nei primi due album dell'amico ed ex-sodale Lawrence Arabia.
Spiace, perché sotto questa scorza di forzata irregolarità (e vana eccentricità) il talento si intuisce ancora, quell'estro da pittore d'acquerelli, di luminismi sbiaditi e freddini che di questi tempi sembrano avere il loro perché. Invece i chiassosi pastelli del vecchio "Fight Softly" sono sistematicamente macchiati dagli sbuffi grigiastri di un carboncino sintetico, e l'originalità di questa opzione si traduce in qualche bozzetto respingente o narcotico ("King Cake") di troppo.

Qua e là "Sprite Fountain" si dimostra opera affascinante, ma è anche il lavoro che certifica in via definitiva la cronica incompiutezza di McPhun, un Godot indie-pop che, ormai c'è da scommetterci, non arriverà mai.

30/10/2017

Tracklist

  1. Waterslide
  2. Blankee
  3. Pram Gang
  4. The Zipper
  5. Tilt Of His Hat
  6. Gatrapa
  7. Blåhvalene
  8. K Rd Woody
  9. King Cake

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