Saltland

A Common Truth

2017 (Constellation Records)
contemporanea

Violoncellista, trentanovenne, nata a Vancouver, fondatrice insieme a Bruce Cawdon degli Esmerine, Rebecca Foon è una delle presenze più dinamiche nella scena musicale canadese.
Oltre ad aver fatto parte del collettivo musicale dei Set Fire To Flames, ha partecipato alle incisioni di vari gruppi della scena avantgarde come The Mile End Ladies String Auxiliary, Fifths of Seven e Land Of Kush, ed è stata complice eccellente di una serie di produzioni della Constellation Records, ovvero Godspeed You! Black Emperor, Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra e Hrsta, prima di mettere in atto il suo progetto Saltland.

“A Common Truth” giunge a quattro anni di distanza dal primo album, confermando le ambizioni neoclassiche della giovane musicista. Le coordinate chamber-folk dell’esordio sono ancora evidenti, ma al tono malinconico ed etereo del mix di post-rock, musica elettronica e neoclassica, si aggiunge ora un’aura malsana e malvagia che incute timore e rispetto.
Il suono austero e grezzo, sui quali l'autrice adagia raffinate armonie minimali spesso fragili e vulnerabili, è il frutto di una più sparuta presenza di collaboratori. Una scelta creativa che concentra maggiormente l’attenzione sulle infinite elaborazioni e modulazioni dello strumento-base, non a caso Rebecca Foon ha coinvolto in questo progetto l’amico di vecchia data Warren Ellis al fine di ottenere landscape sonori più viscerali e spirituali.
Filo conduttore dell’album sono le riflessioni geopolitiche dell’autrice. “A Common Truth” celebra la bellezza estatica del creato attraverso sonorità e liriche plumbee, nelle intenzioni della Foon, le canzoni raccontano il dualismo stridente tra ottimismo e disperazione nonché la forza simbiotica di questi due elementi, chiavi di lettura di uno scenario ambientale apocalittico, ma non ancora del tutto privo di speranza.

L’avvenenza di questo nuovo album di Saltland nasce infine dalla sofferenza e dal tormento, due stati emotivi che Rebecca trasforma in malinconici droni sonori (“To Allow Us All To Breathe”, “I Only Wish This For You”), contrapposti a incerte e nebulose creazioni pop (“Under My Skin”), alle quali spetta il compito di stemperare le lancinanti divagazioni strumentali del violoncello o del pump organ di Warren Ellis (“Forward Eyes I”). E’ come se Rebecca e i suoi compagni di ventura applicassero il linguaggio della musica shoegaze alla struttura della musica sinfonica (“Light Of Mercy”), sgretolandone la materia primaria ed eliminando gli inutili orpelli lessicali e melodici, al fine di restituire profondità e consistenza all’epica di un linguaggio sonoro universale.
A tutto ciò si aggiunge la sapiente produzione di Jace Lasek (Besnard Lakes), tesa ad accordare con un pregevole equilibrio i brani strumentali alle canzoni, quest’ultime graziate dall’eterea, eppur autorevole voce di Rebecca, abile nell’alternare inflessioni spirituali e meditative (“This Other Place”) a timbri più oscuri e criptici (la splendida title track).

Avvolgente, rovente, solenne, straziante e alfine baciato da un fascino cristallino, “A Common Truth” è uno dei più riusciti e originali innesti di avantgarde e musica classica degli ultimi anni, un album che al di là della sua natura complessa colpisce direttamente al cuore e alla mente, appassionando al suo racconto anche chi non è molto familiare con i moderni idiomi sonori sperimentali.

30/05/2017

Tracklist

  1. To Allow Us All To Breathe     
  2. Under My Skin     
  3. I Only Wish This For You     
  4. Light Of Mercy     
  5. Forward Eyes I     
  6. Magnolia     
  7. This Other Place     
  8. A Common Truth     
  9. Forward Eyes II


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