Samuel Rohrer

Range of Regularity

2017 (Arjunamusic)
jazz, elettronica

Samuel Rohrer non è di certo l’ultimo arrivato, anche se il suo nome in Italia è circolato "poco" negli ultimi anni. Samuel è un formidabile percussionista svizzero, uno di quei musicisti che hanno girato in lungo e in largo ambienti jazz ed elettronici, sia come componente di formazioni, sia come sessionman all’interno di album altrui. Giusto per fare qualche nome grosso, Rohrer ha collaborato, tra gli altri, con pesi massimi del calibro di Ricardo Villalobos, Skuli Sverrisson, Nils Petter Molvaer, Laurie Anderson, e ha prodotto dischi con la benemerita Ecm quale membro dei Wolfert Brederode Quartet. E’ inoltre proprietario dell’etichetta Arjunamusic, ed è asse portante assieme a Claudio Puntin e Max Loderbauer del trio Ambiq.

Recentemente, Rohrer ha deciso di deviare verso l’elettronica, assemblando la propria arte percussiva con modulari e macchine d’ogni sorta. L’intento è amplificare la propria ricerca, nel tentativo di individuare ulteriori elementi caratterizzanti la propria musica. “Range Of Regularity” nasce dall’esigenza di impacchettare tale smania compositiva in una scatola di suoni e micro-variazioni ben definita. L’album è composto da sei momenti, mediante i quali il musicista di Berna fonde con opportuna dovizia la propria delicatezza alle pelli con synth d’atmosfera, impercettibili trovate elettroniche atte ad arricchire uno stile prossimo a quello dell’amico Burnt Friedman di “Bokoboko”. La differenza con il gigante tedesco è tutta nella maggiore compostezza di Rohrer, che eleva l'intera faccenda su piani asciutti, meno contaminati e quindi lontani da certo manierismo world con vocazione esotica.

Rohrer esplora nuovi mondi possibili, delinea talvolta traiettorie sfuggenti (“Lenina”), sonda il proprio inconscio allestendo una sorta di cerimoniale percussivo alienato (“War Of Consciousness”), dulcis in fundo si avvicina a certe soluzioni elettroniche in vaga scia techno-ambient, dando vita a qualcosa che potremmo accostare al Four Tet più rilassato di “Pause”. “Range Of Regularity” è dunque il giro di boa riuscito e saggiamente organizzato di un musicista dall’ampia visione, un batterista mai domo, alla perenne ricerca di nuove possibili fusioni ritmiche e sonore.

19/01/2018

Tracklist

  1. Microcosmoism
  2. Lenina
  3. Nimbus
  4. Sunclue
  5. War on Consciousness
  6. Uncertain Grace

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