Michael Omari è un ragazzo di 23 anni originario di South London. La sua scalata al mondo del grime è iniziata circa tre anni fa, e ad oggi sembra essere letteralmente inarrestabile. Qualche mixtape ed Ep all'attivo, vincitore di diversi premi, il fenomeno Stormzy è letteralmente esploso con il singolo "Shut Up" del 2015. L'attesa per il suo debutto ufficiale è quindi comprensibile, anche perché il giovane non solo è molto amato dal pubblico, ma ha anche il supporto di alcuni dei mostri sacri del genere, su tutti Skepta.
"Gang Signs & Prayer" è un album piuttosto lungo e impegnativo, sono circa 60' molto densi considerando anche i tre interlude. La prima traccia "First Things First" non è messa li per caso: è una dichiarazione d'intenti vera e propria, come si può notare dalla strofa iniziale "I’ve been putting in the work, I’m a rebel with a cause", citazione del bellissimo film del 1955 "Rebel Without A Cause". La caratteristica principale di questo disco è l'alternarsi delle due nature di Stormzy. Da una parte quella più raw, dall'altra invece quella più dolce, atteggiamento non scontato per un artista in questo ambiente (e soprattutto in passato poco accettato).
Si passa quindi da tracce puramente grime come "Cold", "Big For Your Boots" o "Mr Skeng" a canzoni più melodiche come "Blinded By Your Grace, Pt. 1" o la bellissima "Cigarettes & Cush". La produzione è particolarmente centrata, con alcune influenze trap e anche r&b.
Le collaborazioni sono un altro punto largamente positivo, da Mura Masa a Kehlani passando per MNEK e Raleigh Ritchie, ma soprattutto Fraser T Smith. Stormzy è riuscito inoltre a dimostrare che la sua nomea di brillante MC sia giustificata. Il flow è sempre azzeccato, ma sono le lyrics a far registrare il punto più alto dell'intero album. Omari è un paroliere notevole, capace di trasmettere ciò che pensa attraverso testi che contengono sempre molto umorismo. In "Big For Your Boots", ad esempio, rappa "I was in the O2 singing my lungs out; Rudeboy, you're never too big for Adele", in quello che probabilmente è già uno dei versi migliori dell'anno.
"Gang Signs & Prayer" è quindi un album di debutto perfettamente riuscito. Stormzy è stato in grado di dimostrarsi all'altezza delle aspettative, senza compromettersi e mettendo in luce la sua indipendenza. Indubbiamente è lui il futuro del grime, ma la vecchia guardia non sembra essere troppo preoccupata da questo fatto. D'altronde, davanti a un talento com quello di Omari, assecondare potrebbe essere la mossa più coerente.
27/02/2017