Juan Zaballa è un giovane crooner di origine argentina, trapiantato da qualche anno nella Grande Mela e votato a un rock'n'roll dall'impianto melodico e dagli influssi fortemente punk.
Di alta statura (da cui il "Tall") e di corporatura segaligna, è stato definito un “Latin Elvis inspired by the Ramones”, e la locuzione è più che azzeccata.
Le dodici tracce di questo esordio contengono altrettanti bozzetti power-pop, piccole gemme che spesso non superano i due minuti. Sonorità smaccatamente memori dei citati fast four vengono declinate in veste bubblegum-pop, mentre la lingua spagnola - alternata all'inglese - dona un occasionale tocco "esotico".
Nella mezz'ora di "Olden Goldies" c'è spazio anche per due cover: "Baby" delle punk argentine She Devils e "I Like To Stay Home" del maestro lo-fi R. Stevie Moore; la prima ammanta di sentimento l'originale protest-song, mentre la seconda diviene una scheggia garage.
Cantastorie per teenager tanto ribelli quanto romantici, Juan piazza ogni cosa nel posto giusto, confezionando un sound orecchiabilissimo ma mai stucchevole.
Il rock di "Olden Goldies" non nasconde le proprie influenze (dimenticavo: il nostro vive nel Queens, dalle parti di quella Rockaway Beach cantata dai suoi numi tutelari), ma ne fa una questione di passione più che di nostalgia.
Ne emerge un lavoro schietto e spontaneo, realizzato da un artista sincero: di questi tempi non è poco.
12/07/2017