Dustman Dilemma

On Second Thought

2018 (L’Etorneur)
avant-rock, prog, rock in opposition

Forse unico complesso della storia a prevedere un controfagotto e un violone nella formazione, i Dustman Dilemma sono ora un quintetto, sempre d’origine belga-francese (base a Caen), che comprende anche sax e clarino, rhodes, sintetizzatore e live electronics, basso e batteria. Quella che si credeva essere poco più d’una estemporanea concept-band, vedi il debutto “First Trip To The Roaring Plains” (2012), ricompare sei anni dopo con un seguito dal nuovo titolo in stile nomen omen, “On Second Thought”.

Il pezzo eponimo attacca con una bruma maudit, su cui s’innesta una filastrocca in coro dal timbro in pieno stile Brian Eno, punteggiata sardonicamente dal sax, e il tutto è portato a una lamentazione generale guidata dal piano elettrico, in un accelerando che fa da valvola di sfogo per la tregenda in sottobanco. “Facing The Dilemma” trova la più importante influenza nella musica alternata a impulsi di Philip Glass, un’influenza peraltro già intravista nella chiusa del brano precedente. Con un battimani insidiante, il sax s’impenna con gli stridori dell’elettronica, ma il valzer triste presto collassa in una sommessa meditazione para-sinfonica (echi di batteria la fanno assomigliare alla chiusa della “Chinese Radiation” dei Pere Ubu). Il raffinato canto di sax e controfagotto di “Resignation” introduce “Beyond The Veil”, ancora improntata al minimalismo, e ancora adornata dal canto funereo; ma l’atmosfera s’infuoca, l’elettronica sparge veleni, i fiati incalzano, la struttura si contorce, finché il rhodes, solo, intona un tema di fuga barocca e tutti lo seguono a ruota, o, meglio, a locomotiva, in nuove figurazioni infernali e agrodolci.

“Back And Glad” cambia tono, facendo sfogare una dimensione già presente ma finora sottaciuta: la buffoneria clownesca. Anche i cantanti divengono taglienti imbonitori e selvaggi narratori da musical, fino a scatenare un concertino satanico e, suo contrario, a intonare una melanconica chanson circense; le due convergono in una caciara festaiola alla Nino Rota. Diverse emozioni in meno di cinque minuti. Nessun genere conosciuto affiora da “Definitely Hammered” (forse vagamente il folklore mitteleuropeo); nella decifrazione non aiuta la fantasia caotica che ne segue; ancora meno aiuta il grave soliloquio di controfagotto su riverberi elettronici; ancora meno aiutano le sincopi con echi industriali e rigurgiti bestiali; ancora meno aiuta l’informe fraseggio atonale con vocalizzi Wyatt-iani che chiude tutto. Infine si dilaga, ci si arrende ai nove minuti di “Foreseigh”, puri suoni nel vuoto, schegge di strumenti in fluttuazione in una sordina del tutto irreale, inesistente. In uno sforzo titanico, il non-brano cerca a tratti di diventare una sarabanda in qualche modo unitaria, ma l’effetto è tragicomico, eppure epico. Alla fine il piano e l’elettronica deformante danno luogo all’ultima sconsolata filastrocca.

Eredi di Etron Fou Leloublan e Askak Maboul, ma li si può vedere, felicemente, come una versione implosa dei Phish. E’ un capolavoro mancato perché troppo remissivo, privo di quella calma classica. Senza la chitarra i cinque tolgono di mezzo un disturbo, un elemento un po’ accomodante per il loro pubblico (semmai ve ne sia uno), e quindi rimuovono le poche scorie che ancora rimanevano di virtuosismo. Puntano tutto sulle loro partiture progressive di squisita eleganza, salde nel loro tracciato, improntate a una compostezza immacolata, il cui geometrico meccanismo armonico è esibito in modo tale che diventa il soggetto stesso di una musica di contrasti, fatta anche di assenza e vuoti. Messo a dura prova, deflagrato, e infine negato, comunque sostenuto da una sapiente produzione di Antoine Quoniam: anch’egli, come la band, si supera scolpendo un suono scheletricamente pregnante. Bello come una cortina iridescente attraverso cui s’intravede una concezione desolata dell’esistenza. Libero download dal Bandcamp di L’Etorneur, sempre di Caen, una delle tre etichette che l’ha edito (una garanzia), assieme con Atypeek Music e Baboon Fish.

27/12/2018

Tracklist

  1. On Second Thought
  2. Facing The Dilemma
  3. Resignation
  4. Beyond The Veil
  5. Back And Glad
  6. Definitely Hammered
  7. Foreseigh

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