Mary Chapin Carpenter

Sometimes Just The Sky

2018 (Lambent Light Records/Thirty Tigers)
country-pop-rock

Qualcosa è cambiato nel mondo di Mary Chapin Carpenter. La cantautrice americana sembra non solo aver recuperato in pieno l’ispirazione, ma soprattutto sembra aver acquisito una nuova consapevolezza stilistica, ricca di interessanti sviluppi. Con il precedente capitolo, “The Things Are We Made Of”, l’autrice aveva messo a nudo la forza poetica del songwriting, affidando agli arrangiamenti scarni ed essenziali di Dave Cobb un set di canzoni potenti e raffinate, per un album che per tutti gli amanti del country-rock è apparso come un piccolo miracolo.

“Sometimes Just The Sky” ritorna invece sui passi di “Songs From The Movie”, proponendo ancora una volta una serie di rielaborazioni di vecchie canzoni dell'autrice. Mentre protagonista dell’album del 2014 era un’orchestra di ben 63 elementi, insieme al produttore Vince Mendoza, qui è una vera e propria band il corpo centrale delle nuove versioni di dodici vecchie canzoni e un inedito. L’album è stato registrato live in studio, preservando un’organicità sonora che sembra essere la nuova cifra espressiva di Mary Chapin Carpenter, al banco di produzione Ethan Johns, che cattura in pieno lo stato di grazia dell’artista.

La scelta non è caduta sui tanti singoli di successo, prediligendo brani dal forte valore simbolico come “The Moon And St Christopher”, “This Is Love” o “Jericho”. Il primo elemento che salta all’orecchio è il ruolo meno focale della voce, un aspetto evidente soprattutto nella rilettura di “What Does It Mean To Travel”, che faceva parte del precedente “The Things Are We Made Of”; altrove, invece, si nota una leggera predominanza della chitarra che prende spesso il posto del piano nei nuovi arrangiamenti di brani come “Heroes And Heroines” o “This Shirt”, quest’ultima una delle canzoni più belle del suo repertorio, tratta dall’album del 1989 “State Of The Heart”.

Difficile comunque immaginare per “Sometimes Just The Sky” un’audience più ampia di quella che di solito segue le sorti del cantautorato al femminile. Peccato, perché brani dal classico lirismo folk-pop come la già citata “The Moon And St Christopher”, la tenebrosa e ambiziosa ballata al metronomo “Superman”, il tocco bluegrass di “Naked To The Eye” e la malinconica title track, ispirata a una frase detta da Patti Smith nel giorno del suo sessantesimo compleanno, sono esemplari di rara bellezza, che meritano più di un fugace, e forse presuntuoso, ascolto.

18/04/2018

Tracklist

  1. Heroes And Heroines
  2. What Does It Mean To Travel
  3. I Have A Need For Solitude
  4. One Small Heart
  5. The Moon And St. Christopher
  6. Superman
  7. Naked To The Eye
  8. Rhythm Of The Blues
  9. This Is Love
  10. Jericho
  11. The Calling
  12. This Shirt
  13. Sometimes Just The Sky




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