Rivers of Nihil

Where Owls Know My Name

2018 (Metal Blade)
progressive-death-metal

Capitanati dal vocalist Jake Dieffenbach, gli americani Rivers of Nihil sono un gruppo progressive-death-metal che si è fatto notare per le interessanti soluzioni tecniche dei suoi primi due album, in particolare "Monarchy".
Nel 2018 esce il terzo "Where Owls Know My Name", che vede il gruppo espandere i propri orizzonti adottando nuove soluzioni melodiche e stilistiche. 

Fondamentalmente lo stile di base del gruppo consiste in un death-metal tecnico mescolato a dissonanze djent cerebrali in stile Meshuggah, attacchi e breakdown che attingono in parte dal deathcore e a digressioni con cambi di tempo progressive che fanno molto King Crimson e Dream Theater. Il songwriting per quest'album è meno virtuoso del predecessore ma più aperto a concessioni poliedriche e progressive. Occasionalmente compaiono brevi inserti di sassofono, come in "The Silent Life", "Subtle Change", "Wither" o la malinconica title track, ma si tratta solo di piccole occasioni che non incidono sull'economia generale dell'album e sembrano messi solo per sembrare jazzy. Generalmente tutto l'album è orecchiabile ma lascia una sensazione di incompiutezza, perché lancia molti spunti che non vengono adeguatamente sviluppati. Oltre ai già citati sassofoni, suonano interessanti le digressioni psichedeliche di "A Home", gli elementi acustici dell'affascinante suite "Subtle Change" (dove si rimescolano Dream Theater, primi Opeth e Steven Wilson) o della title track, sporadici interventi in canto pulito (non sempre personali: ad esempio in "Hollow" ricordano prima Mikael Stanne dei Dark Tranquillity e poi nel ritornello sfociano negli As I Lay Dying), tastiere elettroniche ("Terrestria III: Wither") o atmosferiche ("Hollow"). È tutto dosato eccessivamente, alla "vorrei ma non posso".
Ciò è un peccato anche perché si tratta dei momenti di maggiore interesse: il riffing sincopato e angolare compie dei passi indietro rispetto al precedente "Monarchy", rivelandosi a conti fatti troppo prevedibile e perdendo di personalità, troppo simile a molte altre band che hanno reinterpretato a modo loro la lezione dei Meshuggah, come Textures, TesseracT.
A controbilanciare però c'è il nuovo batterista Jared Klein, ferocissimo al punto che sembra quasi una drum-machine per quanto veloce e preciso si mostra, viene da chiedersi se non abusi di trigger.

"Where Owls Know My Name" non è affatto un brutto album, anzi ci sono diversi momenti piacevolmente atmosferici, con melodie intriganti; il tutto suona fruibile ma è ancora troppo abbozzato e penalizzato dalla necessità di rendere le idee più originali. Vediamo il bicchiere mezzo pieno e pensiamo a un album di transizione in attesa di futuri sviluppi più maturi, coraggiosi e consistenti.

12/06/2018

Tracklist

  1. Cancer / Moonspeak
  2. The Silent Life
  3. A Home
  4. Old Nothing
  5. Subtle Change (including the Forest of Transition and Dissatisfaction Dance)
  6. Terrestria III: Wither
  7. Hollow
  8. Death Is Real
  9. Where Owls Know My Name
  10. Capricorn / Agoratopia