Sam Vance-Law

Homotopia

2018 (Caroline International)
chamber-pop

Per Sam Vance-Law è tempo di emancipare la musica gay e Lgbt dai cliché: stufo di sentir parlare solo di vittimismo e orgoglio, il musicista propone la sua personale rappresentazione dell’universo omosessuale, sviluppando storie che hanno i contorni della frugalità.
A cornice di questo interessante progetto il musicista canadese, ora trasferitosi a Berlino, con la complicità di Konstantin Gropper (alias Get Well Soon) assembla un insolito e originale chamber-pop, mettendo a frutto gli studi classici e la passione per artisti come Rufus Wainwright, Sufjan Stevens, Arcade Fire e l’amico Mac DeMarco.

Il risultato è “Homotopia”, un disco vivace, esuberante e sagace, quasi un “69 Love Songs” in chiave ironica e disincantata, al punto che il protagonista del brano “I Think We Should Take It Fast” vaga nella notte in cerca di una scopata restando a bocca asciutta, mentre intorno a lui si muove un mondo surreale fatto di orge mai consumate.
I titoli delle canzoni sono tutto un programma. L’autore gioca con i sogni di paternità di una giovane coppia gay (“Gayby”), si prende beffa della vanità maschile (“Narcissus 2.0”), senza paura di mettere a nudo debolezze e perversioni (“Faggot”), il tutto sempre sottolineato da brani che coniugano pop e musica classica senza un’apparente soluzione di continuità, anzi esasperando i contrasti (la già citata “Faggot”).

La voce baritonale di Sam Vance-Law rafforza il confronto con i Magnetic Fields, anche se il canadese predilige un habitat sonoro ancor più fastoso, anche quando le atmosfere sembrano prendere una strada più affine a certo indie-rock, come nella smithsiana “Prettyboy”, ecco comparire un angelico coro di voci femminili lievemente barocco. E’ nel raffinato valzer per piano, violino e voci di “Wanted To”, nel chamber-pop quasi noir di “Let's Get Married”, nel madrigale per orchestra e voce di “Stat. Rap”, nell’ambiziosa ballata classicheggiante “Isle Of Man” e nel malinconico eppur ottimista saluto finale di “Bye Bye Baby” che è racchiuso lo stile di Sam Vance Law.

“Homotopia” non è un disco per tutti. Lo stile disincantato e sornione del musicista non è mai ruffiano, anche quando le atmosfere sono più sentimentali e ricche dal punto di vista degli arrangiamenti, l’autore resta ancorato a uno stile sobrio, mai enfatico. L’esordio dell’artista canadese è senza alcun dubbio un album diverso, atipico, uno tra i più originali e curiosi dell’anno in corso, e Sam Vance-Law è un talento da seguire con attenzione.

02/10/2018

Tracklist

  1. Wanted To
  2. Let's Get Married
  3. Prettyboy
  4. Narcissus 2.0
  5. Stat. Rap.
  6. Isle Of Man
  7. Gayby
  8. Faggot
  9. I Think We Should Take It Fast
  10. Bye Bye Baby






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