Volition Immanent

Volition Immanent

2018 (Minds)
ebm, techno, electro punk

L’esordio su lunga distanza del duo olandese Volition Immanent colpisce duro con un lavoro crudo e diretto, tra Electronic Body Music old school, spirito electro-punk e asprezze techno (post) industrial. L’incontro nel 2016 di Mark Van De Maat e del producer Parrish Smith aveva prodotto un sette pollici uscito nel 2017 per Mind Records, intitolato “Wake Up”, che aveva già fatto presagire la nascita di qualcosa d’importante.
Il nuovo Lp, sempre su Mind, conferma l’ottima tenuta di un duo che riesce a fondere il mondo del punk, da cui proviene Van De Maat (anche responsabile anche della label Knekelhuis), con quello di una certa elettronica sotterranea nutrita di wave, synth ed electro. Parrish Smith, che ha all’attivo diversi Ep pubblicati per Knekelhuis, L.I.E.S. e Dekmantel, pur muovendosi nell’ambito di una techno sperimentale e noiseggiante, qui mette a fuoco il versante più old school Ebm che fa propria la lezione di artisti come D.A.F., Nitzer Ebb, Front 242 e à;GRUMH. Di questi ultimi, in particolare, i Volition Immanent riprendono il gusto per le ritmiche non convenzionali e per una certa tradizione dell'elettronica belga anni Ottanta.

Sicuramente il disco d’esordio del duo olandese non avrebbe sfigurato nel catalogo della Wax Trax!. Anche se ormai è stato ampiamente sdoganato il ritorno in auge di certe sonorità che stanno incendiano i dancefloor di mezza Europa, i Volition Immanent suonano più diretti, sinceri di molti altri progetti “techno” con minor background e spessore. Al pari dell’ottimo Celldöd o di alcune uscite targate Veleno Viola, siamo di fronte a un lavoro innovativo ma che non dimentica le proprie radici. Si tratta di un sound (e un’attitudine) che sembra avere ancora molto da dire, soprattutto quando riscopre il suo lato più legato al punk e alla sua anarchica urgenza espressiva. Non a caso, i due olandesi si spingono a omaggiare i Crass nella corrosiva “Fight War”.
Tra brani cantati in inglese e in olandese, il duo mette in scena un lavoro incendiario pensato per costruire un live-set in cui le urla di Van De Maat si arrampicano sopra la drum machine di Parrish Smith. Cavalcate come “Blueprint Chain Supplier” e “Truth” spingono il tutto in avanti ricordando un po’ i momenti migliori e più adrenalinici di artisti come Pure Ground e High-Functioning Flesh.

Tra i migliori esordi dell’anno nel genere, i Volition Immanent dimostrano come sia possibile unire un approccio sperimentale nelle ritmiche a una furia senza compromessi e senza mediazioni di sorta.

24/07/2018

Tracklist

  1. No Gods 
  2. Blueprint Chain Supplier 
  3. Truth 
  4. Oorlog Is Vrede 
  5. Fight War (A Tribute To Crass) 
  6. Veil 
  7. Zo Verlegen 
  8. Swarm Behaviour

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