Wolfgang Mitterer

Nine In One

2018 (Col Legno)
sound collage, avanguardia

Prendere le nove sinfonie di Beethoven come fossero materia grezza, smembrarle e ricomporle in un sunto di appena un’ora. Omaggio o sfregio al passato? Avanguardia o provocazione? Due elementi ci tolgono ogni dubbio: anzitutto l’autore, il compositore e pianista austriaco Wolfgang Mitterer, sperimentatore colto e infaticabile, tanto sfrontato quanto severo e determinato nella concretizzazione dei suoi progetti; in secondo luogo, per l’appunto, un travagliato processo di elaborazione durato complessivamente dodici anni – lasso di tempo davvero troppo esteso per confezionare una semplice boutade.

“You really can listen to Beethoven!”, recita il sottotitolo dell’opera, e non è chiaro se sia riferito all’artefice o all’utilizzatore finale: "Puoi davvero ascoltare Beethoven!", benché appartenga a un contesto storico e culturale così distante, oppure "Tu sì che sai ascoltare Beethoven!", al punto di depredarlo coraggiosamente dei suoi massimi capolavori in nome della libertà creativa che te lo permette.
Ciò, tuttavia, non sarebbe forse stato possibile senza il sostegno e la collaborazione dell’etichetta viennese Col Legno, che dal decennio scorso pubblica su cd la produzione di Mitterer e che nel suo catalogo comprende l’integrale del ciclo sinfonico, eseguita dall’orchestra Haydn di Bolzano e Trento sotto la direzione di Gustav Kuhn e registrata nel corso della stagione concertistica 2005-2006.
Insomma, uno schiaffo in meno al pubblico conservatore che non potrà gridare alla lesa maestà dei vari Toscanini, Karajan o Kleiber, laddove la magmatica manipolazione di Mitterer riguarda un’esecuzione più moderna (e dunque malvista) del celebre patrimonio d’epoca classica, con un organico di strumenti dei giorni nostri anziché preziosi esemplari di liuteria secolare.

Oggi come oggi i software di elaborazione audio più o meno professionali avrebbero permesso a chiunque di inventare un proprio patchwork beethoveniano, e in fin dei conti “Nine In One” è essenzialmente un lavoro di matrice elettronica, realizzato coi master delle incisioni summenzionate. Ciò nonostante, Mitterer non si accontenta di scombinare le carte creando contrasti randomici fra le partiture, bensì agisce anche qui con l’eminenza e la pervicacia dell’autore di prima mano, architettando inedite armonie, contrappunti e ostinati che sfruttano sino all’estremo i temi più impetuosi e valorizzano le coloriture romantiche di archi e fiati.
Oltre a un missaggio necessariamente accuratissimo, l’intervento dal sapore futurista si completa con vari effetti di delay e inserti acidi di chitarra elettrica alla Romitelli, elementi che tradiscono definitivamente la natura meticcia dell’opera – di cui resta da immaginare quanto più sarebbe coinvolgente se eseguita dal vivo con una partitura equivalente.

Un lavoro così denso e “ordinatamente caotico” esige un ascolto attentivo, pena attacchi di emicrania e il rischio di non comprendere l’entità e la qualità (perlomeno formale) del processo di incastro e giustapposizione. Mitterer non tiene particolarmente a épater le bourgeois, quanto a proiettare nell’era postmoderna un ciclo sinfonico ormai dato per scontato, e che in tal modo veniamo drasticamente costretti a ripercorrere attraverso un tour de force intrigante e impegnativo in egual misura.

Benché corra il rischio di essere catalogato come curiosità musicale, “Nine In One” stuzzica la mente del fine conoscitore e strizza l’occhio all’integralista del contemporaneo, ma forse senza appagare realmente nessuno dei due. In ogni caso, onore al merito di aver condotto a termine un’impresa così onerosa, quale solo un genietto reazionario come Mitterer poteva anche solo pensare di intraprendere.

24/07/2018

Tracklist

  1. Beethoven - Schicksal
  2. 9in1 Satz 1
  3. Beethoven - Tristesse
  4. 9in1 Satz 2
  5. 9in1 Satz 3
  6. Beethoven - Intermezzo
  7. 9in1 Satz 1+2
  8. 9in1 Satz 3+4
  9. 9in1 Satz 4

Wolfgang Mitterer sul web