33EMYBW

Arthropods

2019 (Svbkvlt)
post-club, avant-techno

Già intravista nella stuzzicante raccolta “Cache 01”, pubblicata lo scorso luglio dalla sempre più effervescente Svbkvlt, 33EMYBW è tra le producer di punta dell'etichetta cinese, una di quelle per cui finezza concettuale e precisione del gesto produttivo corrono di pari passo, tese al raggiungimento di linguaggi nuovi, peculiari, dal grande potenziale seduttivo. E non vi è dubbio alcuno che “Arthropods”, sin dalle sue premesse, di potenziale ne abbia parecchio. Sorta di evoluzione spaziale/aliena di suono e concept del precedente “Golem”, con gli artropodi immortalati da titolo e copertina a costituire il fulcro espressivo e ispirativo dei brani, il progetto introduce la peculiare “limb dance”, come viene definita dalla sua stessa ideatrice (affascinata dai movimenti di crostacei e altri animali), disegnando partiture di complessa e nervosa eleganza, tanto sfaccettate nei tratteggi sonori quanto profondamente evocative, cariche di sensazioni contrastanti e di uno strisciante controllo della tensione. A giudicare dai diversi full-length realizzati dall'etichetta cinese, questo è sicuramente tra i suoi più completi.

Suadente, stratificato, dotato di una potente carica estetica che ne accorpa le diverse direttrici sonore, il disco si insinua con personalità nel dialogo instaurato da altri esponenti della label, ricavando nello specifico un'eccitante fusione di influenze autoctone e destrutturazioni delle più ambiziose, spesso al confine col noise. “Symmetry” si apre con un avvolgente taglio cinematico, una voluttuosa cornice atmosferica che funge da pretesto per la successiva decostruzione messa in atto, in cui stilemi vocali della tradizione convivono con sinistre linee operatiche e ansiogene spire danzerecce, che imbastiscono un'eccitante eppure perturbante impalcatura narrativa.
Non da meno appaiono momenti quali “Adam Bank”, incentrata su loop propulsivi e compatte astrazioni tropicali, ridotte a un vago e oscuro scheletro della loro pur seducente essenza. Se “Arthropods Continent” tenta la carta della sofisticazione rumorista fondendo costrutti antichi e stringente contemporaneità in un gioco di contrappunti timbrici e appassionati tratteggi in scia bass (il contributo del maestro Li Jianhong nella seconda metà si fa tangibile e necessario), “Drum3” punta lo sguardo dritta sul futuro, abbracciando la frenesia del singeli tanzaniano e corredandolo di un inedito meccanismo di tensione e rilascio, delineato con diafana lucidità.

In questo gioco di richiami e reinvenzioni, non sono da meno anche i tre remix posti a chiusura del progetto, che reimmaginano con forte fantasia (e allo stesso tempo grande coerenza interna) tre degli episodi chiave del progetto. Così, “Arthropods Continent” viene reinventata da Ikonika tenendo fede all'impianto noise-hd di partenza, in un gioco di richiami ritmici e fughe atmosferiche che accentuano il potenziale narcotico del brano. “Adam Bank”, rivista dall'uruguayano Lechuga Zafiro, mostra gli artigli e carica la visione della musicista cinese di nuove angoscianti apparizioni, segmentando i pattern di base in un gioco di diffrazioni e staffilate industriali, mentre il remix di “Drum3” amplifica le coordinate ambientali della traccia, sfruttando un minimalismo bass dalla vibrante ripetitività.
In entrambi i suoi risvolti, “Arthropods” si rivela progetto solido e immaginifico, un album di carattere che contribuisce a mettere in risalto la natura futuristica e lungimirante del collettivo Svbkvlt. La danza degli arti sviluppata da 33EMYBW non poteva risultare più affascinante.

04/02/2020

Tracklist

  1. Symmetry
  2. Tentacle Centre
  3. Adam Bank
  4. Arthropods Continent (ft. Li Jianhong)
  5. Drum3
  6. Seeds Of The Future
  7. Induce
  8. Arthropods Continent (ft. Li Jianhong) (Ikonika remix)
  9. Adam Bank (Lechuga Zafiro remix)
  10. Drum3 (Don Zilla remix)