Alva Noto + Ryuichi Sakamoto

TWO. Live At Sydney Opera House

2019 (NOTON)
ambient/elettronica sperimentale

Nessuno avrebbe avuto ragione di chiedere una “prova del nove” a un duo consolidato come quello di Carsten Nicolai e Ryuichi Sakamoto, i proverbiali opposti che si attraggono e che, sommati, si tramutano in un singolare connubio di disciplina e grazia.
In seguito al completamento del ciclo "VIRUS", il maestro giapponese si è congedato dalla ribalta per debellare un tumore alla faringe, ma assieme al significativo ritorno solista (“async”) si è ristabilita anche la preziosa collaborazione con Alva Noto, dapprima per una sessione live a porte chiuse (“Glass”) e in seguito per una serie di eventi intitolata “TWO”, di cui la presente uscita documenta la tappa australiana finale.

Delle due ore complessive sono stati compilati quindici brani per la durata di un intero cd: pur attingendo in parte dal loro consistente repertorio a marchio raster-noton, non si può certo dire che l’esecuzione dei due sodali sia una mera riproposizione di partiture immutabili, laddove tanti passaggi inediti fanno da collante e tendono anzi a costituire un unicum indistinto. Da un lato viene accentuata la componente lenta e meditativa del loro stile a quattro mani, atta a esercitare uno strenuo controllo dello sviluppo narrativo anche al di fuori della tranquillità dello studio di registrazione; dall’altro l’ariosità dei riverberi nella microfonatura e l’ampiezza dello spazio acustico riescono a conferire un calore tutto nuovo a questi enigmatici frammenti espressivi, di fatto conferendo un carattere di novità assoluta alla performance.

Ma anche quando una traccia sfuma nell’altra, come movimenti di una stessa “sonata” post-classica, la sfida è sempre quella di ritrovare e mantenere il sottile equilibrio tra stasi e segnale di vita (“Trioon II”), tra un accenno melodico più o meno incerto e l’infallibile reticolo di punteggiature digitali. Solo in alcuni tratti le note di Sakamoto si fanno più nette e al contempo eteree, mentre Nicolai traccia un misurato cardiogramma glitch che riesce a non farne affievolire il carattere umano (“Berlin”, “Morning”).
Il mood dominante, comunque, rimane quello dell’indagine e dell’avanscoperta in un territorio arido, assetato di nuova linfa vitale, cui il pianista contribuisce perlopiù con una flebile scrittura istantanea, il cui suono è talvolta reso anomalo da una parziale preparazione delle corde. Alva Noto lavora volentieri su molteplici piani secondari, specialmente nei frangenti più astratti ed esplorativi (“Scape I” e “II”, “Gitrac”), riemergendo in superficie soltanto quando le pulsazioni si rendono necessarie a contrappuntare ad armi pari il minimalismo romantico di Sakamoto; solo in “Emspac” il rombo crescente di vertiginose tessiture elettroniche invade la sala e sembra raggelarla, stabilendo per qualche istante una tensione palpabile.

Dopo un lungo e impegnativo iter d’ascolto, costellato a più riprese da passaggi sinistri e imperscrutabili, il tema di “Revenant” posto in coda appare come l’unica concessione “pop”, per quanto anch’essa solenne e umbratile. Anch’esso, a suo modo, offre un’efficace esemplificazione di come l’intransigenza verso l’approccio sperimentale sia il maggior pregio e difetto nel dialogo artistico fra Nicolai e Sakamoto, talmente zelanti nel loro eccentrico ermetismo sonoro da ignorare quasi la presenza di altri fruitori al di là di esso.
Così negli ottanta minuti di “TWO” convivono momenti rivelatori e lungaggini incolore, lampi di genio e consci brancolamenti nel buio: non i sintomi di una maestria perduta, ma gli inevitabili accidenti di una visione fin troppo rigorosa.

18/11/2019

Tracklist

  1. Inosc
  2. Propho
  3. Trioon II
  4. Scape I
  5. Berlin
  6. Scape II
  7. Morning
  8. Iano
  9. Emspac
  10. Kizuna
  11. Gitrac
  12. Monomom
  13. Panois
  14. Naono
  15. The Revenant Theme

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