Bruno Dorella

Concerto per chitarra solitaria

2019 (Bronson)
experimental rock, instrumental
6.5

Dimessi gli effimeri panni di Jack Cannon, Bruno Dorella cala la maschera e si presenta con il primo album solista a nome proprio dopo vent'anni di onorata carriera (Ronin, Ovo, Bachi da Pietra). A dispetto del titolo generalista, il suo "Concerto per chitarra" viene adeguatamente descritto in copertina come "un viaggio in acque placide che diventa naufragio". Il disco nasce dal concerto commissionato dal Ravenna Festival nel giugno del 2018 ed è stato registrato a presa diretta con il solo ausilio di una Fender Telecaster giapponese degli anni Novanta, capace di ricreare alcune atmosfere del Sol Levante a metà strada tra seduzione e inquietudine. Il risultato è un disco che necessita di più ascolti per essere assimilato e compreso, ma che ci svela un inedito Bruno Dorella, alle prese con la parte forse più intima di sé.

Il lavoro viene concepito in quattro parti che scorrono come un continuum sotto un'unica metafora marinaresca, opportunamente rappresentata dalla cover-art di Massimo Leonardi. Si inizia con i dieci audaci minuti di "Largo", che dopo una prima parte satura di effetti si stabilizza in un sussegguirsi di arpeggi. In "Allegro con crepe" viene invece inizialmente dato più spazio al silenzio per poi crescere di velocità in prossimità del fine, preparando così l'ascoltatore ai pericoli di "Adagio nel naufragio", dove Dorella dà sfoggio del proprio eclettismo alla sei corde, utilizzando suoni decisamente più sperimentali e catatonici.

Il disco si chiude con "
A fondo", che solo nella lunghezza accenna alla opening track, riproponendo lo stesso identico minutaggio. Anche qui diversi sono i segmenti compositivi che vanno a comporre la traccia, il cui scopo è quello di rappresentare un'ineludibile discesa negli abissi, da cui neanche l'ascoltatore può salvarsi.

25/03/2019

Tracklist

  1. Largo
  2. Allegro con crepe
  3. Adagio del naufragio
  4. A fondo

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