Butcher The Bar

III

2019 (Bobo Integral)
power-pop

C’è ancora un’etichetta spagnola (non la Meritorio, ma la Bobo Integral) dietro il ritorno di una firma meno conosciuta ma degna di nota del pop indipendente contemporaneo: Joel Nicholson, con quella che è ormai una band a tutti gli effetti, “i” Butcher The Bar.
Conosciuto come cantautore folk-pop con qualche assonanza timbrica (più che di scrittura) con Elliott Smith, in questo “III” Nicholson (in realtà di base a Manchester) si consacra a un power-pop che non ha più niente del lo-fi da cameretta dei suoi primi album, pur mantenendone del tutto lo spirito.

La scrittura mantiene così intatta la sensibilità timida degli esordi, una delicatezza che appartiene a un Gerard Love (“Crime”), in un disco che può essere riassunto come una versione “bedroom” di “Grand Prix” - anche per la densità di grandi pezzi, si veda “Go” come controparte di “Neil Jung”.
Gli arrangiamenti elettrici si adattano, infatti, con grazia alle canzoni di Joel, alle sue interpretazioni vocali mai sopra le righe, donando loro un’energia luminosa (“Agree”, ottima la coda vibrante di “Rosa”).

C’è da sottolineare anche che sono passati ben otto anni dall’ultimo disco di Butcher The Bar, un tempo ormai biblico per l'“industria” musicale contemporanea, ma non si stenta a credere che queste siano “le migliori canzoni che abbiamo fatto”, come le definisce Nicholson presentando l’album. Si avverte in effetti il lavoro fatto sui brani, la cui semplicità è direttamente proporzionale al valore essenziale della scrittura (anche “Haunts” è numero che vale i migliori Clientele).

10/07/2019

Tracklist

  1. Lying
  2. Haunts
  3. Clarky
  4. Rosa
  5. Elevator
  6. Agree
  7. Toulouse
  8. Wire
  9. Crime
  10. Go

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