Divino Niņo

Foam

2019 (Winspear)
latin-pop, soft-psychedelic

C’è un forte spirito comunitario nella musica dei Divino Niño, ed è quello che lega Camilo Medina e Javier Forero, due ragazzi colombiani incontratisi in quel di Miami e stabilitisi a Chicago, membri fondatori del quartetto psych-ethno-pop. La loro musica è come una spugna fabbricata con materie originali della loro terra, briciole di sogni e illusioni carpiti nella loro nuova patria: un’attitudine baciata da un’innocenza e da una voglia di appartenenza che radono al suolo le barriere culturali ed etniche.

“Foam” è l’occasione giusta per il quartetto di Chicago (gli altri due membri sono  Guillermo Rodriguez e Pierce Codina) per uscire fuori dall’anonimato. Giunta al terzo album dopo un silenzio durato tre anni e forte di un nuovo contratto discografico, la band ha ottenuto la meritata visibilità con un rilassante eppur ambiguo mix di pop latino, soft-disco, psichedelia, velleità indie e frivolezze Aor, accarezzate da un velato tocco di kitsch. Banale ed eccentrico, “Foam” gioca con il versante più melodico della musica pop, filtrandolo con groove flessibili ed esotismi tipicamente lounge, da qui nasce l’incostante qualità dei vari episodi e nello stesso tempo il pigro fascino della musica dei Divino Niño.

Immaginate Mac DeMarco alle prese con una partitura incompiuta (“Quiero”), o gli Air che fanno una cover degli Abba (“Coca Cola”), e avrete un piccolo quadro iniziale delle piacevoli stravaganze pop-psych della band americana. Il lo-fi diventa a questo punto una necessità più che una scelta per i Divino Niño, è infatti questa la chiave di volta che la band utilizza per non cadere nelle lande noiose del soft-pop, tenendo salda la prua anche durante le fasi più turbolenti (“Koda”), o romanticamente indolenti (“Plastic Love”).
Influenze latinoamericane e slanci sexy a parte, “Foam” è un disco che quando raggiunge il suo obiettivo colpisce direttamente al cuore e al corpo (niente di cerebrale, please), ad esempio “Maria” è un pop talmente anacronistico e ricco di luoghi comuni, che dopo un paio di ascolti diventa difficile farne a meno mentre si degusta un Martini o un altro drink, ed è sorprendente quanta sapienza armonica sprigioni il dream-pop di “Melty Caramelo” tra cori alla Bee Gees, dissonanze alla Stereolab e quel pizzico di flavour alla Roberto Carlos.

L’appeal di “Foam” è in parte stemperato dal tono naif e lievemente ingenuo della band, ma è proprio questa voglia di avventurarsi nei meandri del pop senza astuzia o eccessivo discernimento che garantisce ai Divino Niño un posto nel moderno e variopinto panorama pop.

17/01/2020

Tracklist

  1. Foam
  2. Quiero
  3. Coca Cola
  4. Plastic Love
  5. Flamingo
  6. Maria
  7. Melty Caramelo
  8. B@d Luck
  9. Koda
  10. Cosmic Flower




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