Non inaspettatamente accasata alla Saddle Creek, come Adrianne Lenker, Meg Duffy torna con un album di alt-country "a caratteri minuscoli", dall'accentuata vena malinconica (la title track) e smarrita (il singolo "can't calm down"). In alcuni frangenti, il disco strizza l'occhio al folk-rock in minore dei Midlake ("pacify").
Ci sono una generale coerenza e intenzione di fondo, e una sufficiente cura nella costruzione delle canzoni, nonostante la forma spesso dei canonici 4/4 alt-country ("what lovers do"), da dare a "placeholder" un'identità precisa.
Raramente però il disco vi spingerà a consultare la tracklist per sapere quale brano viene riprodotto, se non forse per l'Americana sognante, alla Wilco, di "the book on how to change part II", con bella coda di sassofono e pianoforte, in stile War On Drugs.
Un bel viaggio, che però non si ha molta voglia di ripetere.
26/03/2019