Maggie Rogers

Heard It In A Past Life

2019 (Capitol)
synthpop, art-pop

Qual è il prezzo da pagare per una fortunata coincidenza? Quanto può pesare sulla propria evoluzione artistica e personale un momento circoscritto nel tempo, capace di procurarti una fama istantanea? In tempi social, in cui la celebrità può esserti data e tolta con estrema facilità, porsi interrogativi del genere è tutt'altro che peregrino, a maggior ragione se si ha alle proprie spalle anche un discreto percorso. Per quanto ancora molto giovane, Maggie Rogers può legittimamente farsi queste domande e, a suo modo, provare anche a darsi le dovute risposte. Con il video-realtà dell'esibizione di “Alaska” di fronte a un commosso Pharrell Williams a costituire ancora parte fondante della sua narrazione, è comprensibile come possa sentirsi infastidita dall'associazione, e voglia dimostrare di essere ben più di un semplice fenomeno virale.
“Heard It In A Past Life”, primo sudato full-length per la Capitol, si assume il compito di introdurre per davvero (anche più del breve Ep di due anni fa) il talento della sua ideatrice al mondo e di dare la giusta proporzione a quanto avvenuto nell'ultimo triennio, senza sconti o amarezze di sorta. Un biglietto da visita, con cui poter rimettere in prospettiva tutto il chiacchiericcio, e riportare fuori lo spirito di quell'autrice, che nel più completo disinteresse partoriva piccoli gioiellini di classe folk.

È inutile chiaramente attendersi un ritorno alle atmosfere acustiche/gotiche degli esordi: gli studi di composizione/produzione e la seduzione presentata da sintetizzatori e apparecchiature elettroniche hanno radicalmente cambiato l'approccio alla musica di Rogers, ormai un'artista del tutto diversa e volta in tutt'altra direzione. Non che lo spirito folk sia propriamente scomparso (e con la presenza di “Alaska” nuovamente in scaletta, sarebbe stato alquanto bizzarro), rimane però sommesso, una traccia nascosta che informa un progetto ben più sbarazzino e casual, per quanto non privo di una sua specifica riflessività.
Se la co-produzione di Greg Kurstin sta a significare qualcosa, questo è il fatto che l'etichetta stessa sta cercando di lanciare con tutti i crismi la musicista a popstar di livello, dal flair sì “alternativo” ma con qualità tali da raggiungere anche un pubblico più ampio. Sotto questo punto di vista, l'autrice non ha il benché minimo problema a muoversi nel campo del synth-pop e farlo proprio, vestirlo della sua personalità, della sua spoglia emotività. È un agio che già in “On + Off” (qui nuovamente riproposta) aveva dato piena dimostrazione di sé, ma che qui si ripropone in un prisma ancora più sfaccettato e completo, con cui presentare al meglio il proprio rinnovamento.

È un peccato che tale comfort nel sound non si riverberi nella scrittura, nell'insieme notevolmente indebolita anche rispetto ai trascorsi più recenti. Se è comprensibile la perdita dell'irruenza degli esordi, lo è molto meno la mancanza di quelle scintille che rendevano la penna così pungente e affilata, perfettamente distinguibile, pur con tutta la sua naiveté giovanile. Tra rimandi alle Haim seconda maniera (i synth tropicali di “Give A Little”), ballate dallo stentato approccio arty (“Past Life”) e impensabili cadenze urban (l'r&b da top 40 di “Say It”) emerge sì il quadro di un'artista decisa a mostrare di non essere un fuoco di paglia, ancora però del tutto incerta sulle coordinate da impostare.
Un vero peccato, dacché quando centra il bersaglio, i risultati sanno essere abbastanza convincenti: le vibrazioni funk di “Overnight” e il carattere dirompente di “Retrograde” parlano di una musicista che domina i costrutti pop, che li sa associare alla sua interessante abilità narrativa. Si spera, insomma, che questo primo disco, oltre all'evidente finalità promozionale, rappresenti soltanto un trampolino di lancio verso una nuova maturità e non l'inizio della fine per una musicista dalle ottime speranze. Il tempo saprà dirci di più.

30/01/2019

Tracklist

  1. Give A Little
  2. Overnight
  3. The Knife
  4. Alaska
  5. Light On
  6. Past Life
  7. Say It
  8. On + Off
  9. Fallingwater
  10. Retrograde
  11. Burning
  12. Back In My Body






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