La donna che conta torna in pista un anno dopo aver stregato buona parte della platea con il suo mix di irriverenza ai limiti della follia, citazionismo spinto e una dose massiccia di provocante schiettezza. Un ritorno ovviamente sensuale, con KETA seduta sopra una maestosa mortadella, in quella che potrebbe essere un'istantanea tratta da una pellicola di Tinto Brass o Bigas Luna. Un immaginario, il suo, ancora una volta stuzzicante, carnale e meravigliosamente sfacciato. E non è da meno una narrazione omaggiante il sopracitato Brass e il giapponese Satoshi Kon, regista e disegnatore di "Paprika - Sognando un sogno". M¥SS KETA tira ancora una volta fuori strofe piccanti, sottili e avvolgenti. La sua penna punta a una visione totalizzante, enfatizzando il pensiero di una donna che non le manda di certo a dire, tra un "uccello" buono per il sushi e un'agenda rigorosamente femminista:
Faccio il sushi con il tuo uccelloMa "Paprika" è innanzitutto un album partecipato, con tantissime collaborazioni presenti: Mahmood, Gabry Ponte, Gemitaiz, Wayne Santana, Guè Pequeno, Luchè, Quentin40, Elodie, Priestess e Joan Thiele. Un ventaglio di musicisti che si inserisce a dovere nei tredici momenti del disco, tre dei quali sono remix di brani contenuti nell'esordio: "UNA DONNA CHE CONTA", "BOTOX" e "LE RAGAZZE DI PORTA VENEZIA", con il secondo che risulta fin da subito il più azzeccato del trio grazie al groove cupo, a tratti addirittura magrebino. Stesso dicasi del singolo "PAZZESKA", con M.I.A. costantemente nel mirino e un Guè Pequeno da riempitivo.
E ne sono passati di mesi
Dall'ultimo diss che ha fatto la M¥SS, no
È finita che l'eroe mascherato
È fuori dal ring senza fare il disco
E non leggo i vostri nomi
Sulla mia agenda femminista, no
E mi sembra che sia paura
Più che un comportamento egoista (kiss, kiss, bye)
28/04/2019