Nkisi

7 Directions

2019 (UIQ)
techno, idm, experimental

E anche per Melika Ngombe Kolongo è giunto il momento di fare davvero sul serio. Non che la producer belga-congolese non abbia fatto intuire di che pasta sia costituita, con quale spirito si appresti allo sviluppo dei suoi brani; mancava però ancora all'appello un progetto dal lungo respiro, con cui raccogliere e assemblare un intero bagaglio di esperienze e riflessioni. “7 Directions”, primo effettivo full-length per la co-fondatrice del NON Collective (con cui ha ormai interrotto la collaborazione), colma la mancanza nel repertorio di Nkisi e ribadisce tutta la sua caratura, sfoderando un settetto di assi che amalgama alla perfezione la straordinaria pluralità di riferimenti e direttrici concettuali della musicista, qui volta a conficcare ancora più a fondo il coltello nel corpo della techno e dell'hardcore continuum.

La passione per il gabber mitteleuropeo (già pienamente esplicitata in “Kill” e opportunamente privata dei suoi elementi più controversi), le origini congolesi e la cosmologia bantu (il titolo dell'opera afferisce proprio a questo contesto), l'amore per la fantascienza e le colonne sonore, gli studi di psicoacustica: malgrado la mole di spunti, tutto riesce a trovare la propria collocazione, in un album che sa trascendere il pur affascinante corredo concettuale e offrire una raccolta di techno evoluta e opprimente, tanto convulsa quanto dotata di una sua specifica riflessività.

Pubblicato per la UIQ di Lee Gamble, il lavoro è opera complessa nella struttura ma dalla fruizione ben più agevole, un prodotto leggibile a più gradi eppure più che suggestivo anche solo a livello superficiale: il merito va a un'eccellente gestione del materiale sonoro, a un pieno controllo su ritmi e micro-melodie, tale da compattarsi in un accordo sensoriale totalizzante. Se è vero che la frenesia hardcore di certe sue prove passate viene qui tenuta a bada, nondimeno informa le tessiture dei sette brani anonimi, un'urgenza sottesa con evidenza alle loro progressioni. Non si tratta comunque di una rinuncia, dacché l'assetto compositivo e lo studio attento di timbri e mood sopperiscono tranquillamente alla carenza.
Loop sovrapposti a intessere martellanti poliritmi (ispirati alla sua terra d'origine) diventano il supporto in perenne evoluzione di tracce dalla struttura espansa, dilatata, le fondamenta per continui cambiamenti sonori e umorali.

Sono cambiamenti indubbiamente influenzati dalla filosofia di Kongo Kimbwandende Kia Bunseki Fu-Kiau, studioso bantu che in un suo testo individua nelle interazioni umane un continuo scambio di onde e frequenze sonore, ma che interpreta questo concetto in una chiave più astratta, volendo addirittura sovrumana, tanto da inserire i suoi intricati pattern nell'ambito di divagazioni dalla natura cosmica/spaziale. Impulsi sintetici di stampo Idm circoscrivono quindi piccoli spunti melodici di varia natura, tali da conferire un misterioso e pensoso commento sci-fi, in un raccordo tra l'Africa, il Belgio e le più imperscrutabili vibrazioni galattiche.

Alla volta di una prova dal minutaggio non più fulmineo, Nkisi finalmente si esprime senza alcun argine, conciliando filosofia, ricerca e coinvolgimento sensoriale, in un abbraccio che sa appassionare le piste più esclusive e che allo stesso tempo titilla a lungo le sinapsi. Sposando la propria proverbiale impellenza a un ampio esercizio nelle sfumature, la producer continua a rivelarsi un talento raro, artefice di un sound peculiare e pieno di carattere. Attendiamo a questo punto la prova della consacrazione.

06/02/2019

Tracklist

  1. I
  2. II
  3. III
  4. IV
  5. V
  6. VI
  7. VII

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