Dopo tre album e una carriera passata nei sotterranei della scena indipendente tedesca, i Radare si rinnovano per il loro quarto album, "Der Endless Dream", non solo nella forma: Fabian Bremer (chitarre, synth), Henrik Eichmann (batteria, clarinetto), Jobst M. Feit (chitarre, synth) e il nuovo arrivato Dominik Fink (basso) sono la nuova formazione che ha registrato le sette tracce in scaletta dell’album.
Il rinnovamento porta il gruppo di Leipzig a lavorare per la prima volta in uno studio professionale, quello di Lari Eiden, il Lunar City Studio di Darmstadt. Una nuova direzione che ha conseguenze anche stilistiche: già nel precedente lavoro dei Radare si era visto un rallentamento dei tempi dei brani, ma con le nuove tracce i riferimenti al post-rock di Slint e Bohren & Der Club of Gore sono decisamente più evidenti.
I sette minuti abbondanti di “Loup De Mer” che aprono le danze sono un manifesto d’intenti: il jazz fuori dagli schemi dei Lounge Lizard rivive tra chitarre visionarie che accompagnano la descrizione del tema. “Stalked” è un intervallo di appena un paio di minuti, quanto basta per calibrare i neuroni su sonorità desertiche e psichedeliche. Senza soluzione di continuità parte “Eternal Love”, una ballata straziante che cortocircuita Calexico e Angelo Badalamenti.
09/08/2019