Rival Sons

Feral Roots

2019 (Atlantic)
hard-rock-blues

Per colpire nel segno hanno sempre badato molto all’aspetto esteriore, accoppiando al phisique du rôle le scarpe Jeffery-West prelevate dalla vetrina di Piccadilly Arcade e un outfit che sa muoversi dal raffinato al “coatto ricercato”, secondo le circostanze. Ma l’immagine senza contenuti è niente, e i ragazzi dimostrano di possedere entrambi. Jay Buchanan ha il potere della voce, Scott Holiday il riff assassino nel sangue, e i Rival Sons confermano un’invidiabile continuità tagliando il traguardo del primo decennio di vita. Un’attività finora senza soste, trascorsa fra studi di registrazione, tour infiniti e un’attenta gestione del mondo social, culminata nella firma di un contratto che li lega per la prima volta a una major, guarda un po’, la Atlantic…

Ogni tanto spunta fuori un nuovo clone degli Zeppelin: oggi i più à-la page sono – chissà poi perché? - i Greta Van Fleet. Ma i migliori continuatori di quella saga electric-blues-rock restano i Rival Sons, che con “Feral Roots” decidono di allargare i propri orizzonti. Oggi il quartetto di Long Beach (ma dal vivo troverete anche il barbuto Todd Ogren alle tastiere, il tocco hipster della band) guarda ai Rolling Stones di “Harlem Shuffle” nelle inflessioni simil-funky di “Stood By Me”, inserisce aspirazioni gospel nella conclusiva “Shooting Stars”, mette in sequenza in maniera efficace soli iper-classic (“Too Bad”) ed eleganti morbidezze (“All Directions”).

Ma soprattutto, ancor più che in passato, l’impronta folk e il fingerpicking si alternano alle consuete scariche adrenaliniche, anche all’interno di una stessa canzone. Ed ecco emergere il vero valore aggiunto di questo disco, nelle astute dinamiche di “Look Away” e della title track, che ereditano l’approccio acustico che forgiò il terzo capitolo dei Led Zeppelin (rimettere su il lato B, please, a partire proprio da “Gallows Pole”).
Dopo dieci anni l’approccio retromaniaco di Buchanan e soci inizia ad essere percepito come personale. Sì, i Rival Sons continuano a suonare come dei moderni Zeppelin, ma anche e soprattutto come i Rival Sons, forti di uno stile che ormai è divenuto inequivocabilmente il proprio.

29/01/2019

Tracklist

  1. Do Your Worst
  2. Sugar On The Bone
  3. Back In The Woods
  4. Look Away
  5. Feral Roots
  6. Too Bad
  7. Stood By Me
  8. Imperial Joy
  9. All Directions
  10. End Of Forever
  11. Shooting Stars


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