Tribe Of Colin

Age Of Aquarius

2019 (Hones Jon's)
techno, post-dub

Non si sa molto sul conto del misterioso Tribe Of Colin, non si rintraccia granché neppure scartabellando a fondo sui social, giusto qualche enigmatica foto. Ma studiando a fondo le ibridazioni techno messe in fila dentro "Age Of Aquarius", non è difficile scorgerne le intuizioni e le intenzioni. Il punto dal quale parte sono le registrazioni analogiche riprese sul campo per il breve intermezzo "Ogun Calling": quelle influenze afrocentriche forniscono la direttrice lungo la quale costruire il nucleo del progetto.

La centralità dello sviluppo concettuale dell'album si rintraccia in "Eye Of Ra" e nella successiva "Woman Of Amazon": tribalismi ancestrali che ricordano alcuni slanci dei Knife nell'indispensabile "Shaking The Habitual". Come un rave party innestato nel continente africano. C'è ritmo in "Age Of Aquarius", ma anche trasfusioni di melodia ("Paradise Lost"), con le due estremità del disco indirizzate verso validissime alternative: i cortocircuiti post-dub di "Creator God" e i docili approdi interstellari immaginati in "Cradle To The Sunset".

Il gusto per la ripetizione viene esaltato tanto in "Alan", una rincorsa electro a cavallo fra trance, kraut e i Pink Floyd di "On The Run", quanto nella più brutale "Frequency Interference". Il versante più "atmosferico" di queste poetiche opache è invece servito da "Self/Distance", in pratica la trasmutazione soft-industrial di trame balearic-soul destrutturate. Tanto per chiudere in bellezza il decennio che ha imposto in maniera definitiva la musica elettronica come avamposto sperimentale dei nostri giorni. Le avanguardie oramai passano (quasi) esclusivamente da queste parti.

11/12/2019

Tracklist

  1. Creator God
  2. Alan
  3. Ogun Calling
  4. Eye Of Ra
  5. Woman Of Amazon
  6. Self / Distance
  7. Paradise Lost
  8. Frequency Interference
  9. Cradle To The Sunset