Bruno Bavota

Get Lost

2019 (Temporary Residence)
modern classical

Perdersi per ritrovarsi, percorso non sempre facile. Lo sa bene Bruno Bavota, che con “Get Lost” prova a riannodare i fili di una carriera artistica vissuta coscientemente all’ombra dei maestri che hanno contribuito alla sua formazione e sensibilità musicale. In questo interessante esordio per Temporary Residence (in verità, Bavota ha pubblicato anche un live per l’etichetta americana ma di materiale già edito), l’artista prova a guardarsi dentro per scoprire in parte il lato oscuro, in cerca di suoni e timbri acustici che, pur risonando attraverso il pianoforte, siano in grado di descrivere con più sentimento e meno artifici tecnici, una storia sempre più simile a un film, a un libro, a una fotografia, e perché no, a un libro.

Bruno Bavota lascia così respirare il suo pianoforte, catturandone dettagli, sbavature, accordi accennanti e brevi dialoghi con altri strumenti, con lo scopo di regalare a ogni brano una vita propria e una forza espressiva autonoma. “Get Lost” è dunque il frutto di una meravigliosa ossessione per i particolari, per quegli spazi tra le note e il silenzio che riescono a volte a raccontare il non-detto, il non-visto, trasformandolo in un'immagine o in una sensazione che fluttua su coordinate emotivamente familiari, vivide.
A dispetto della maggior versatilità espressiva, il nuovo album di Bavota si fa apprezzare soprattutto nel suo insieme: le diverse tonalità modern-classical e l’espansione ritmica (non necessariamente legata alla presenza di una batteria) creano una stratificazione melodica più complessa rispetto al passato, nello stesso tempo più funzionale all’intero progetto.

Il minimalismo inquieto di “Darkest Light” e l’esotico dialogo a più voci tra piano, chitarra acustica, viola, violino e batteria di “San Junipero” sono i due estremi espressivi dell’album: oscurità e gioia s’intrecciano confondendo le acque, lasciando nell’ascoltatore sensazioni intense e nello stesso tempo diafane.
Con “Get Lost” l’artista napoletano apre le porte a nuove suggestioni creative; anche quando lo stile resta ancorato alle precedenti opere e il suono si fa più rarefatto si avverte una forza nuova (“Your Eyes”, “The One I Know”, “Timeless”, “Shelter”). Ma è dall’interazione che sbocciano le migliori intuizioni, percepibili nel ticchettio del piano della suggestiva “Attesa” (accompagnata da un eccellente video), nel riverbero elettronico di “Sneaking Behind The Falling Sky” e nel pulsante romanticismo di “The Day That You Forgot”.

Che “Get Lost” abbia tutti i connotati di un’opera matura e importante lo si evince anche dalla mancata citazione in questa recensione di artisti di riferimento, non perché manchino richiami voluti o involontari ad altri autori modern-classical, ma perché questa volta basta il suo nome a far da unico depositario di tanta bellezza: Bruno Bavota.

08/11/2019

Tracklist

  1. Shelter
  2. Attesa
  3. Darkest Light
  4. The One I Know
  5. Sneaking Behind The Falling Sky
  6. The Day That You Forgot
  7. San Junipero
  8. Get Lost
  9. Movement
  10. Your Eyes
  11. Dis(connected)
  12. Timeless






Bruno Bavota sul web