Alex Hills

OutsideIn

2020 (Carrier)
avantgarde, contemporary classical

Tra i vari classici di letteratura distopica o di fantascienza alternativa meno noti al grande pubblico, ma alla stesso tempo più amati da una cerchia ristretta di appassionati, vi è senz’altro il bizzarro romanzo breve del teologo e scrittore Edwin Abbott Abbott, “Flatlandia: Racconto fantastico a più dimensioni”, pubblicato nel lontano 1884. E’ indubbiamente una strana coincidenza notare come la pubblicazione del racconto sia datata esattamente cento anni prima dell’ambientazione del romanzo distopico per eccellenza, quel “1984” di George Orwell (scritto nel 1948) che ad oggi rappresenta la summa della letteratura distopica mondiale, anch'esso ispiratore di una grandissima quantità di musicisti.

Se “Flatland” negli anni è caduto nel dimenticatoio è dipeso da vari fattori, non ultime alcune ingenuità dello scrittore nell'evoluzione del racconto; fattori che non nascondono il vero pregio del libro, quello di squarciare la mente su alcuni aspetti scientifici, pionieristici per il diciannovesimo secolo, quello della comprensione delle altre dimensioni. Edwin Abbott Abbott immagina un mondo a due dimensioni, un luogo piatto nel quale cerca di comprendere tutte le sue eventuali leggi fisiche, con le fantasiose complicanze vissute dagli ipotetici abitanti di questo mondo immaginario mancante della terza dimensione a noi nota. Dal globo a due dimensioni si passa a immaginare un mondo a una dimensione (Linelandia) o addirittura senza dimensioni (Puntolandia), in un divertente sussiego di chicche per appassionati di geometria o matematica.

Ma se è possibile immaginare la vita in un fantasioso universo a due dimensioni, sarà possibile pensare una musica con tali caratteristiche? Questa è la domanda che dovrebbe essersi posto il musicista Alex Hills, compositore d’avanguardia giunto al suo secondo Lp. Hills immagina quindi una musica piena di restrizioni e vincoli, ingabbiata in un susseguirsi bizzarro di note libere o in sovrapposizione che ricadono nel campo della più ardita sperimentazione per archi (“OutsideIn”). Sette archi per una sorta di sinfonia totalmente decostruita, rigorosamente geometrica, dove ogni melodia viene fatta a pezzi come se fosse nata non per espandersi nello spazio, ma appunto schiacciata in un mondo bidimensionale.
“Flatland” trasporta la bidimensionalità al canto, trasformando la voce in un ambiguo canto monocorde in cui i protagonisti del libro (le varie figure geometriche) si presentano cantando il proprio nome con vocalizzi sperimentali che rimandano alla tradizione dell’avanguardia vocale. “Short Long Shrink Stretch”, per percussioni, ottoni, arpa e quartetto d’archi, è ancor più ridotto nella schema, quasi a tentare un approccio alla mono-dimensionalità (l'ipotetico mondo Linelandia).

24/02/2020

Tracklist

  1. OutsideIn
  2. Flatland
  3. Short Long Shrink Stretch

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