Un'altra intelligente riproposta della Spittle, un ritaglio della scena wave italiana raccolto in un box di tre cd che contengono l’opera omnia della band brindisina Allison Run, formazione psych-rock mai baciata fino in fondo da quella fama e da quel rispetto che avrebbe meritato.
La vitalità della scena bolognese dei tardi anni 80 accolse senza remore le geniali creazioni di Amerigo Verardi, Alex Saviozzi e Mimo Rash, e in seguito di Umberto Palazzo, diventando di fatto la seconda patria della band. Gli Allison Run non solo si contraddistinsero per uno stile controcorrente (in quegli anni il grunge bussava alle porte), ma anche per aver preferito alla più ruffiana trance lisergica l’essenzialità creativa di Syd Barrett (“As We Grope”) e Robin Hitchcock (“Sado, Goodman & Faith”), o l’intelligenza e l’ironia di Julian Cope (“Ballad Of Mr Twist”) e Xtc (“Train To London”).
Due Ep e un solo album sono stati sufficienti alla band per lasciare un segno non solo nel panorama italiano ma anche in quello internazionale, dimostrandosi degna di stare al fianco dei cantori del pop psichedelico che stregarono la generazione anni 80 e 90: Soft Boys (“My First Luminous Birthday”, “Smooth Dog”), Echo & The Bunnymen (“Giam-Siam”, “Citadel”) e Teardrop Explodes (“She's Walking On The Bridge”). Ma non hanno negato un intelligente sguardo al passato (i Kinks: “The Red Moon”) e al presente (gli Smiths: “I'd Like To Walk With Somebody”) senza dimenticare le fughe nel trip dei Beatles in “Nadija” e i Byrds in “Tangle Of Love”.
Inserito in ordine strettamente cronologico dopo i due Ep, “God Was Completely Deaf” (1989) è un album che non ha perso neanche un briciolo di creatività e fascino, grazie alla solidità della scrittura e a una maturità strumentale decisamente atipica per la new wave italiana. Qualità ampiamente confermate dalle extra track (l’eccellente “Milk Is Set In The Sky”) e dalle registrazioni live del secondo cd, che evidenziano una concreta struttura post-punk, Joy Division in primis: su tutte la versione della già notevole “Allison”.
Il terzo cd, dedicato ai demo, conferma l'ottima caratura artigianale delle composizioni, includendo versioni grezze che non sfigurano al confronto con quelle pubblicate ufficialmente.
L’ascolto di “Walking On The Bridge” strappa più di un sorriso e molti elogi. Verardi e Palazzo hanno peraltro dimostrato nel tempo che la carne messa al fuoco dagli Allison Run era tanta e di ottima scelta e qualità, quella qualità che questo elegante box ci restituisce nella sua interezza, fatta eccezione per la cover di un pezzo di Edoardo Bennato - “La Fata” - che per motivi contrattuali non è stata inserita nel box. Il brano inaugurò il contratto con la Cgd che purtroppo non ebbe seguito a causa dello scioglimento del gruppo, avvenuto dopo la sua partecipazione alla prima edizione del concerto del Primo Maggio.
01/03/2021