Another Sky

I Slept On The Floor

2020 (Fiction)
alt-pop, pop-rock, art-pop

Debutto discografico con i fiocchi per i londinesi Another Sky. Le avvisaglie scaturite già nel 2018, a seguito di una suggestiva performance radiofonica alla Bbc, avevano acceso molti riflettori sulla particolare proposta della band. Con quest’esordio su lunga durata dal titolo “I Slept On The Floor”, gli Another Sky hanno saputo unire eccellenti attributi di stampo pop-rock, grazie ad attraenti melodie, magistralmente intrecciate tra vigorose linee trascinanti e pagine più aggraziate e concilianti. Da tali combinazioni affiorano copiose inserzioni strumentali ed emerge un equilibrio d’insieme davvero inconsueto per un gruppo giovane, che ha all’attivo una semplice manciata di Ep pubblicati nel corso dei tre anni di attività.

Dal sottobosco spuntano riferimenti che miscelano sapientemente il post-rock dei Mogwai ai vertiginosi saliscendi degli Arcade Fire. Si scorgono anche sfumature che legano il periodo post dei Talk Talk all’influenza folktronica di Four Tet, frutto delle mirabili doti dei quattro componenti del gruppo: il batterista Max Doohan, i chitarristi Jack Gilbert e Naomi Le Dune (rispettivamente solista e basso) e la sorprendente e straordinaria cantante (e autrice dei brani) Catrin Vincent. Una voce aliena senza genere, quasi androgina, con tonalità che spaziano tra acuti di spiazzante pulizia e bellezza e modulazioni più calde nelle sfumature medio-basse. La Vincent possiede un tono unico e mellifluo, che naviga con sensibilità nei fertili paesaggi sonori costruiti dalla band. Un timbro atipico che ricorda talvolta le estensioni di Hannah Reid (London Grammar) e le gamme armoniche superiori di Chris Martin dei Coldplay.

Gli Another Sky prediligono armonie in crescendo imponenti e improvvise, portate a compimento da una combinazione di ritmi sincopati elaborati sulla ricca linea vocale. 
Come la voce della Vincent cammina sul filo del rasoio tra fervore e falsetto, così fa tutto il resto della band, lottando su più fronti grazie a numerose variazioni, anche nel corso di una singola canzone. Non sono rilevabili timori di sorta: coraggio e consistenza contribuiscono a creare un suono molto raffinato.
La drammaticità espressiva vocale e strumentale si sposa perfettamente con la profondità dei temi presentati. Vulnerabilità esistenziale, tossicità dei rapporti sentimentali e familiari, oscurità affettive, violenze di ogni tipo (morali e fisiche), ingiustizie, eccessi sono solo alcune delle situazioni spigolose analizzate, che possono essere concettualmente riunite in un comune pensiero d’insieme, volto a rivendicare fervidamente la preziosa individualità dell’essere umano.

L’album vira, per tutta la sua durata, tra sezioni più soffuse e inquietanti (il post-rock di “How Long” e “All Ends”) e trazioni più vitali (l’alt-pop di “I Fell In Love With The City” e il battito mainstream di “Let Us Be Broken”). La voce di Catrin fa tremare di forza provocatoria brani come “Brave Face” (sul tentativo di erosione dell’autostima) o “The Cracks”. Ma la conferma della maturità della band è offerta anche dall’intensa e sussurrata title track e dalla variegata “Life Was Coming In Through The Blinds”, dove i ritmi tenui dell'introduzione lasciano il posto a uno schiacciante sound, che mostra una ricchezza strumentale amalgamata alla perfezione.
Aspre dicotomie come quella che oppone la vita metropolitana a quella delle piccole città (“Riverbed”), oppure la classica diatriba sessista uomo/donna (“Tree”) allontanano la prospettiva delle canzoni, scagliandosi con forza contro l'oppressione del potere. Una tematica ribadita dalle minacciose percussioni e dagli striscianti riff chitarristici del singolo “Avalanche”.

“I Slept On The Floor” riesce a destreggiarsi con maestria tra composizioni d'impatto, candore lirico e agganci granitici. E’ un disco molto ambizioso che si rafforza ad ogni ascolto, con cui i debuttanti Another Sky coronano il loro percorso, sposando la sontuosa meraviglia della voce di Catrin Vincent a tematiche forti e sonorità da band consumata.

23/08/2020

Tracklist

  1. How Long?
  2. Fell in Love With the City
  3. Brave Face
  4. Riverbed
  5. The Cracks
  6. I Slept on the Floor
  7. Life Was Coming in Through the Blinds
  8. Tree
  9. Avalanche
  10. Let Us be Broken
  11. All Ends
  12. Only Rain




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