BTS

Map Of The Soul: 7

2020 (Big Hit)
k-pop, pop-rap, r&b

Non accenna ad arrestarsi l'ascesa nella popolarità dei BTS, più che una semplice boy-band ormai una vera e propria macchina macina-record. Preordini su preordini, quattro milioni di copie vendute nell'arco di neanche dieci giorni (fatto che gli ha consentito di superare il primato, da loro stessi detenuto, di album più venduto in patria di sempre), biglietti per i concerti che si esauriscono nell'arco di secondi... Non si assisteva a scene di isteria simili probabilmente dai tempi dei Backstreet Boys e della prima Britney Spears, ma l'impatto globale che ha acquisito il settetto coreano, per mezzo di una lingua ben lungi dall'essere una koiné internazionale, trascende di gran lunga quanto ottenuto dai colleghi statunitensi, assumendo le fattezze di un miracolo. È anche per queste caratteristiche che lo stallo creativo registrato con le ultime prove discografiche reca con sé le stimmate della frustrazione.

Se avere tutti ai propri piedi è stata spesso l'occasione che molti musicisti attendevano per prendersi consistenti rischi artistici, quanto si evidenzia nei progetti a titolo “Map Of The Soul” è il tentativo di ottenere il massimo risultato col minore sforzo, di accontentare ogni singola voce della propria smisurata armata di fan sacrificando la direzione e la progettualità. E dire che questa poteva essere un'occasione d'oro!
Pronti a festeggiare il loro settimo anno insieme, con quello che a conti fatti è il loro settimo album, i sette avrebbero voluto consegnare con “7”, stando alle loro affermazioni, il loro magnum-opus, una lunga epopea dai risvolti psicologici, con cui affrontare di petto il prezzo della fama, i risvolti più oscuri della propria indole, il rapporto con gli errori e la musica. Un concept che avrebbe potuto fruttare una scaletta da brivido, ma che nell'arco dei venti (!) brani della raccolta si disgrega, perso tra easter egg, riferimenti fin troppo sottili, decisioni incaute, che sopprimono il pur dignitoso potenziale in un ottovolante davvero frastornante.

Se è vero che il precedente “Persona” vorrebbe costituire una sorta di anticipazione dell'album, il disvelamento della maschera con cui si espone al resto del mondo, ritrovarne cinque dei brani per un disco già abbondantemente lungo anche senza di loro già indispone all'ascolto, a maggior ragione considerata la povertà generale di un eclettismo che parla un'universalità pop ridotta ai minimi termini. Non che il materiale inedito ci faccia una migliore figura: se è vero che “Black Swan”, con la sua atmosfera decadente e quel giro di chitarra distorta, sa fornire una lettura oscura, sofferta dei rullanti trap, basta poco perché la tensione svapori nei latinismi all'acqua di rose di “Filter” e nell'electro-urban di “Shicha”, in cui i temi della dissociazione e del prezzo della carriera si disperdono in una struttura ripetitiva e un tono fin troppo casual.
Anche le ospitate di lusso in fase di scrittura non vengono molto in soccorso: da un Troye Sivan e una Allie X fin troppo ammansiti, a sostegno di una “Louder Than Bombs” che pare una rilettura più arieggiata delle melense ballad degli N'Sync, passando per una “On” che sotterra il contributo di Sia in una bombastica marcia trionfale, tutto il potenziale si annulla in superficie, tratta il materiale lirico come tappezzeria, sfruttando l'occasione per accentuare ancora una volta il divismo dei BTS piuttosto che una reale riflessione.

È un peccato che il ritorno a un maggiore coinvolgimento creativo da parte dei sette, come non si vedeva dai tempi di “Wings” (tutti i brani sono co-scritti dalla band, che si ritaglia anche interpretazioni soliste) perda del tutto il proprio significato, non colga mai davvero l'opportunità per esaltare quella personalità, quello slancio confessionale che agli inizi aveva davvero fatto la differenza rispetto alla tanta ordinarietà k-pop in circolazione. Quando però si diventa il paradigma e un intero contesto viene associato a noi a livello mondiale, è davvero dura opporsi al desiderio di accontentare tutti. Quanti record si possono abbattere prima che l'odore di stantio diventi insopportabile?

25/03/2020

Tracklist

  1. Intro: Persona
  2. Boy With Luv (ft. Halsey)
  3. Make It Right
  4. Jamais vu
  5. Dionysus
  6. Interlude: Shadow
  7. Black Swan
  8. Filter
  9. Shicha
  10. Louder Than Bombs
  11. On
  12. UGH!
  13. 00:00 (Zero O' Clock)
  14. Inner Clock
  15. Chingu
  16. Moon
  17. Respect
  18. We Are Bulletproof: The Eternal
  19. Outro: Ego
  20. On (ft. Sia)




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