Christine And The Queens

La vita nuova

2020 (Because)
synth-pop, art-pop

L'abbiamo vista dare man forte a Charli XCX per uno dei singoli più eccitanti della passata stagione. L'abbiamo osservata abbracciare a pieno titolo il suo status di icona queer a tutto tondo, calcare palchi importanti e giocare con un'immagine sempre più fluida, libera da concezioni troppo stringenti. Héloïse Letissier è una star, alternativa e controtendenza quanto si vuole, ma pur sempre una personalità di cui tener conto, un'artista ormai forte di un seguito solido e affiatato. La pubblicazione a sorpresa di “La vita nuova” (anticipata soltanto dalla splendida esibizione di “People, I've Been Sad” al Colors Show) è il coronamento di un periodo di grande fertilità creativa e di consistente esposizione, il gioiello che definisce un'intera stagione e allo stesso tempo ne anticipa un'altra, traghettando il pop forbito e duttile della musicista francese verso nuovi contesti espressivi. Anche così, guai a prendere il progetto sottogamba: con i suoi ampi riferimenti letterari, nella sua fastosa cornice teatrale, il lavoro possiede una compiutezza tale che rivaleggia con i due full-length.

Primo capitolo di una trilogia di Ep che dovrebbe essere completata entro la fine dell'anno, corredato di uno splendido clip (disponibile qui accanto) che drammatizza il flusso narrativo inserendolo in un quadro vampiresco/sovrannaturale (non privo di implicazioni queer-otiche), il breve lavoro trae ispirazione dall'omonima opera dantesca e la reimmagina in un presente che alla morte della persona amata sostituisce l'improvvisa sparizione di quest'ultima. Ne deriva un piccolo pamphlet in cui temi come l'abbandono, l'infatuazione, la separazione si legano a doppio filo con un chiaro approccio metatestuale e una forte carica evocativa, riverberata da un efficace poliglottismo (quattro le lingue che fanno capolino nell'Ep, italiano compreso) e da un'emotività sottile, che placa molta dell'esuberanza di “Chris” per ripiegare su un sound più pensoso e umbratile, non meno dinamico.

Le fattezze dance di una “Girlfriend” o di una “Doesn't Matter” indubbiamente si attenuano, ciononostante i synth di Letissier abbracciano le linee melodiche, declinano la personalità lirica di ogni singolo brano con grande senso descrittivo, indovinando il taglio e il mood ad essi sotteso. “People, I've Been Sad” è un botta e risposta con le pieghe più intime della propria anima, una mesta riflessione sull'isolamento e sulle sue conseguenze, che il tocco sofisticato della base (un r&b al rallentatore dal retrogusto ambient) amplifica a dismisura nel trasporto.
Se “Mountains (We Met)” accentua il minimalismo produttivo, limando a note sparse e qualche sovraincisione vocale il comparto sonoro di una ballad desolata (strutturata quasi come un dialogo senza interlocutore), “Je disparais dans tes bras”, sdoppiata anche nella sua versione in inglese, alza leggermente i toni, quel tanto che basta perché le ondate sintetiche circondino il canto di Christine col fare di un rimprovero, rivolto a un amore dai risvolti metaforici.

In questo breve florilegio la title track si ritaglia la parte regina senza grossi complimenti, sia per le scelte produttive, astutamente in controtendenza (il taglio house della base, che si risolve in una coda acida degna del catalogo di Phuture), sia perché si tratta di un effettivo passo a due, che si avvale della collaborazione di Caroline Polachek, per l'occasione più barocca che mai. Ne scaturisce una bizzarra sensazione di euforia, piegata a un interessante utilizzo dell'italiano, che unisce il riferimento dantesco al romanticismo contemporaneo, tracciando paralleli a distanza di oltre ottocento anni. Ad averne di “corollari” così...

17/03/2020

Tracklist

  1. People, I've Been Sad
  2. Je disparais dans tes bras
  3. Mountains (We Met)
  4. Nada
  5. La vita nuova (ft. Caroline Polachek)
  6. I Disappear In Your Arms


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