Ganser

Just Look At That Sky

2020 (Felte)
noise-rock, post-punk

In un anno che ha visto il termine post-punk tirato in ballo per alcune delle migliori performance discografiche e per diatribe all’altezza dei tempi passati (Beatles vs Stones, Oasis vs Blur, Protomartyr vs Fontaines D.C.), anche per i Ganser è arrivato il momento giusto per incrementare la loro notorietà.
Con una frontwoman e vocalist all’altezza del compito, Nadia Garofalo, la band di Chicago con il terzo album “Just Look At That Sky” riesce a mettere a fuoco tutta quell’imprevedibile energia che ha reso memorabili i suoi lunghi e grintosi tour. Inquietudine e furore procedono in sincrono grazie all’agile mix di goth-rock, post-punk, psichedelia e noise-rock assemblato con lo stesso spirito rock’n’roll dei tardi anni 60 e dei primi vagiti punk.

Il chitarrista Charlie Landsman, la bassista e seconda voce Alicia Gaines e il batterista Brian Cundiff calibrano con sconsideratezza e saggezza una serie di canzoni incisive e in alcuni casi perfino straordinarie. La voce di Nadia Garofalo convince e trascina alla stregua di Kim Gordon o Chrissie Hynde: graffiante e viscerale nella stridente e splendida traccia posta a introduzione di “Look At The Sky” (“Lucky”), poi avversa alle regole del canto quando affronta a voce cruda le dissonanti stratificazioni di chitarra e batteria in “Told You So”, fino a violare l'estetica con un grido sordo e privo di rigore melodico nell’alienante e ansiogena “Bad Form”, il cui tasso noise è affine ai Sonic Youth e ai Fugazi.

Il nuovo disco dei Ganser è un altro vivido manifesto delle paranoie e delle angosce della realtà urbana e suburbana, e anche se a volte la capacità descrittiva della band non si discosta da quando finora messo in campo da coevi e antenati (“Self Service”, “Projector”), si intravedono spesso approcci inediti, come quando il gruppo riesce a modificare la serenità apparente di “Shadowcasting” in un incubo goth, o mentre si diletta con le ossessioni quasi kraut-rock di “Emergency Equipment And Exits”.
Nulla in verità in confronto all’evanescenza delle ultime due tracce finali: 3 minuti e 34 secondi più simili a un capriccio soft-psichedelico intitolati astrattamente “[NO YES]”, e a seguire cinque minuti e undici secondi di drammatici intrecci rock/new wave con batteria, basso e chitarra in stile Joy Division enfatizzati e magnificati da una sezione fiati vorticosa e ipnotica (“Bags For Life”), due tracce che portano al termine un album onesto e ricco di spunti interessanti .

“Look At The Sky” è un piacevole graffio nella tavolozza post-punk-noise attuale, un disco che accrescerà visibilmente la notorietà del gruppo americano, in attesa che le incendiarie esibizioni live ritornino a infuocare palchi e club notturni ormai desolati.

13/10/2020

Tracklist

  1. Lucky
  2. Self Service
  3. Projector
  4. Emergency Equipment and Exits
  5. Told You So
  6. Shadowcasting
  7. Bad Form
  8. [NO YES]
  9. Bags For Life






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