Halsey

Manic

2020 (Capitol)
pop

Dopo due album non proprio a fuoco, Halsey affida il suo rientro nella scena pop internazionale a un disco tangibilmente intimo, in cui sembra recuperare, almeno in parte, l’afflato compositivo fresco e giovanile dell’Ep d’esordio del 2014. Potremmo definire questo “Manic” il suo “Melodrama” in quanto, al di là dell’evidente somiglianza stilistica tra lei e Lorde, entrambe le giovani artiste hanno deciso di mostrarsi disilluse e vulnerabili, restituendo un'immagine più introspettiva della propria musica rispetto al passato.

Non sorprende, dunque, che ad aprire “Manic” sia un brano intitolato come il nome reale dell’artista, ossia “Ashley”, vera e propria dichiarazione di intenti, mentre appare da subito evidente che, sebbene si respirino tanti umori diversi, le tematiche che si reiterano più frequentemente, spesso tra le righe, sono lo spettro di una relazione tossica e quello dell’endometriosi, la malattia cronica che la tormenta da anni.

Interessante la tessitura tra la vocalità abulica e cadenzata di Halsey e quella dirompente e sempre riconoscibilissima di Alanis Morissette in “Alanis’ Interlude”, ennesimo inno rosa-viola-blu targato Halsey, mentre gli altri due duetti presenti nel disco, quello con Dominic Fike da una parte e soprattutto quello con SUGA dei BTS dall’altra, non possono dirsi altrettanto solidi. A parere di chi scrive, si sarebbero potuti facilmente sostituire con “Nightmare”, singolo femminista dal ritornello killer costruito sul sample di “All the Things She Said", pubblicato a maggio ma non inserito in scaletta.
Si va poi dalla civetteria anni 90/2000 di “3 am”, alla malinconia screziata  di accenti urban di “Forever... It’s A Long Time”, passando per Clementine” (la sua “Liability”) e le riuscitissime “Without Me” e “You Should Be Sad”, che pesca quando da P!nk quando da Taylor Swift.

Quel che spesso manca nei vari brani è una capacità di analisi e approfondimento, soprattutto nei testi, che vada oltre il solito voyeurismo introspettivo, meditabondo e rassegnato da adolescente ribelle fuori tempo massimo. Ciò nonostante, l’architettura dell'album regge e le velleità autobiografiche lo rendono interessante al punto che, pur con tutte le sue fragilità, viene spontaneo ergere “Manic” come il disco della “Generazione Euphoria”. E forse non è un caso che il video di “Graveyard” sia ambientato in un luna park e abbia come protagonista una delle star dello show, Sidney Sweeney...

23/02/2020

Tracklist

  1. Ashley
  2. Clementine
  3. Graveyard
  4. You Should Be Sad
  5. Forever... (Is a Long Time)
  6. Dominic's Interlude (feat. Dominic Fike)
  7. I Hate Everybody
  8. 3AM
  9. Without Me
  10. Finally // Beautiful Stranger
  11. Alanis' Interlude
  12. Killing Boys
  13. Suga's Interlude (feat. Suga)
  14. More
  15. Still Learning
  16. 929


Halsey sul web