Liturgy

Origin Of The Alimonies

2020 (YLYLCYN)
transcendental black metal, prog, avantgarde

Your violation of my sacred space/ Is my true self

A fronte dell'intensità con cui si è manifestato e della copertura mediatica che lo ha investito, dopo quel fatidico maggio 2020 sarà impossibile separare la musica dei Liturgy dal commovente coming out della leader. La prima mossa discografica del nuovo corso non fa nulla per smentire questa supposizione, a partire da un artwork che non passa inosservato.
Riccamente annunciata, "Origin Of The Alimonies" è la rock opera che HH sogna da una vita per dar seguito alle mai celate ambizioni da compositrice classica con una vocazione sempre più wagneriana. Per i fan è tutto fuorché una novità: l'anteprima risale addirittura al 2018, quando venne presentata al National Sawdust di New York in formato video sonorizzato con ensemble da camera, poi riproposta l'anno dopo al REDCAT di Los Angeles insieme al Sonic Boom Ensemble.

 

Il concept non si limita alla speculazione filosofica ma sviluppa un autentico tessuto narrativo, proseguendo nella definizione di quella saga a sé stante che è ormai la cosmogonia hendrixiana. Quanto alla trama, dal libretto sbirciamo che "the opera tells the story of a cosmogonical traumatic explosion between OIOION and SIHEYMN, a pair of divine beings whose thwarted love tears a wound from which civilization is generated, producing the Four Alimonies of the intelligible universe and the task of collective emancipation": tutto chiaro, no?
Non contenta, l'autrice sovrappone alla musica un mini-film di cui è regista, sceneggiatrice, montatrice e unica interprete, da cui estrapola pure l'eloquente copertina, la prima in carriera su cui mette faccia e corpo. Proprio la natura cangiante della sua fisicità in transizione diviene specchio della narrazione lirico-musicale, in un estremo atto di coraggio che suggella la definitiva affermazione della nuova identità di genere. L'effetto non lascia indifferenti, per usare un eufemismo.

Il quartetto è accompagnato da un ensemble di otto elementi che, insieme alla proiezione del film, seguirà la band anche nel tour promozionale, testimoniando l'importanza attribuita all'organicità del progetto. Il sinfonismo dell'album precedente viene contingentato per orientarsi verso una teatralità umorale da balletto russo, con Stravinskij e Prokof'ev a giganteggiare tra i riferimenti.
Aria dell'est si respira anche negli impetuosi pieni orchestrali, debitori del romanticismo di Musorgskij (come pure di certa possanza mahleriana), ma Hunt-Hendrix non si sottrae nemmeno al confronto con i sabotatori della tonalità (Scelsi, Boulez e Messiaen, quest'ultimo citato esplicitamente su "Apparition Of The Eternal Church", oltre all'amato Skrjabin). Il formato-opera (ouverture + tre atti) stavolta è il punto di partenza anziché di arrivo, con la variabile metallica ridimensionata alle fasi di gioco in attacco. Non rinuncia neppure alle interferenze elettroniche posticce, ricorrendo nuovamente a destabilizzanti scariche di glitch, seppur defibrillate con più parsimonia.

A suo modo, è un aggiornamento post-umano dei pomposi dischi con orchestra che spopolavano negli anni 70. È inferiore a "H.A.Q.Q." perché lo doppia in spericolatezza, ma ancora una volta c'è da rimanere di stucco al cospetto della vertiginosa scommessa artistica della protagonista, opera d'arte vivente che continua a a strappare conturbante ammirazione.

26/03/2023

Tracklist

  1. The Seperation Of HAQQ From HAEL 
  2. OIOION’s Birth 
  3. Lonely OIOION 
  4. The Fall Of SIHEYMN 
  5. SIHEYMN’s Lament 
  6. Apparition Of The Eternal Church
  7. The Armistice

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