Mortiis

Spirit of Rebellion

2020 (Dead Seed / Omnipresence Productions)
dungeon synth

Era nell’aria da tempo il ritorno di Mortiis alla sua fase dungeon synth anni Novanta. Dopo ben ventisei anni il norvegese Håvard Ellefsen rielabora il suo capolavoro “Ånden som Gjorde Opprør”, uscito nel lontano 1994 per la leggendaria label svedese Cold Meat Industry. Dopo aver suonato per la prima volta l’album nella sua interezza al festival per il trentennale della Cold Meat Industry, tenutosi a Stoccolma dal 3 al 4 novembre 2017, Mortiis ha portato in un lungo tour internazionale l’interpretazione live della sua pietra miliare, ovviamente sempre indossando la sua caratteristica e iconica maschera da goblin. L’operazione ha riscosso un meritato successo di critica e pubblico. Da quell’esperienza oggi nasce “Spirit Of Rebellion”, importante rivisitazione di un sound che nel corso degli anni ha generato uno stuolo di fan e imitatori, dando vita a una vera e propria corrente musicale sotterranea prolifica di nastri e demotape. Il nuovo album di Mortiis è stato pubblicato il 24 gennaio 2020 da Dead Seed/Omnipresence Productions in formato cd digipak e vinile.

Mortiis iniziò la sua carriera nella band black metal Emperor, suonando il basso e scrivendo parte dei testi di “Wrath Of The Tyrant”, "Hordanes Land" (split con gli Enslaved) e “In The Nightside Eclipse”, quest'ultimo album indiscutibile pietra miliare del black metal norvegese. Dal 1993 il Nostro iniziò a comporre una musica ambient fredda e oscura, ispirata ai paesaggi scandinavi, ai libri di J.R.R. Tolkien e al mondo medievale, una sorta strana di fusione, all’epoca abbastanza inusuale, tra derive dark ambient alla Lustmørd, elettronica ispirata alle ricerche della Berlin-School e atmosfere black metal.
Mortiis lavorava su pattern ripetitivi e ipnotici attraverso campioni orchestrali di archi, ottoni e timpani suonati attraverso un sintetizzatore. L’artista esplorava le possibili variazioni in un’ottica minimalista e con una visione capace di evocare al contempo castelli in rovina e orrori cosmici che sembravano usciti dalle pagine di H. P. Lovecraft. “Ånden som Gjorde Opprør”, composto da due lunghe tracce per la durata complessiva di una trentina di minuti circa, è un lavoro che ha lasciato il segno nel suo ambito di nicchia.

Dopo una serie di album e di Ep legati a questo nuovo genere, che verrà battezzato dungeon synth (sembra che il termine derivi oltra che da Dungeons & Dragons, famoso gioco da tavolo fantasy, anche da “Dungeons Of Darkness”, il titolo dell’ultima traccia presente nel primo album omonimo di Burzum, uscito nel lontano 1992), Mortiis dà vita a una nuova fase realizzando “Stargate”, importante lavoro di transizione virato verso un’attitudine più neoclassica, meno lo-fi e minimale. Al contempo, Ellefsen realizza anche alcune uscite sotto il nome Vond, Fata Morgana e Cintecele Diavolui. La terza fase di Mortiis coincide con un radicale cambio di stile, una brusca virata verso un mix di electro industrial, synth pop e chitarre heavy metal con la costruzione di una vera e propria band e di un’intensa attività live.

“Spirit Of Rebellion” non è solo un ritorno alla prima fase di Mortiis, ma è anche un lavoro complesso, una sorta di “ripetizione differente” che fa tesoro dell’esperienza trentennale di un artista capace di dar vita a un’estetica oscura e mortifera che ha avuto un’importanza considerevole, sia nell’abito del black metal, sia in quello di molta musica post-industrial (Mz.412, Nordvargr, Trepaneringsritualen, solo per citare alcuni progetti che flirtano con un'estetica simile a quella di Mortiis). “A Dark Horizon” e “Visions Of An Ancient Future” sono i titoli che traducono in inglese quelli delle due tracce di “Ånden som Gjorde Opprør”. La nuova versione perde un po’ dell’attitudine lo-fi tipica del genere, ma con un’ottima cura dei suoni guadagna in profondità e resa sonora, specie della parte ritmica, qui in primo piano.

Ad un ascolto attento, appare come quello di Mortiis non sia un semplice rework/remake ma un tentativo, decisamente riuscito, di far emergere tutte le potenzialità inespresse del suo sound che qui va ben oltre gli stereotipi del genere, con nuovi arrangiamenti e interessanti variazioni sul tema iniziale. Ad accompagnare l’uscita anche un video che simboleggia l’inquietante e macabra rinascita di Mortiis. Il re del dungeon synth è tornato.

02/02/2020

Tracklist

  1. A Dark Horizon
  2. Visions Of An Ancient Future