Nadia Reid

Out Of My Province

2020 (Spacebomb)
folk, songwriter

Senza audacia, ed estrema audacia, non vi è bellezza.
(Eugène Delacroix)
Nadia Reid si muove con passo sempre più deciso nell’affollato mondo del cantautorato al femminile, consapevole che, travolti da una marea di racconti di solitudine, disperazione, esortazioni e speranze, rischiamo di essere facili prede della semplificazione narrativa. In una fase storica che vede cantautori e cantautrici esprimersi con linguaggi acustici indolenti e introspettivi, lo scenario possibile è una lunga e interminabile seduta psicoanalitica estenuante, anche per chi si sente affine per umore e sofferenza.

Non è questo il ruolo che Nadia ha scelto per sé: nella sua musica c’è una voglia di universalità e completezza artistica che nasce dall’incontro e dalla collaborazione con musicisti e arrangiatori oltremodo visionari, nonostante il gusto vintage e retrò degli arrangiamenti.
L’emancipazione iniziata con il secondo album “Preservation” è giunta a un ulteriore punto di svolta, la scrittura sempre più matura e personale ha trovato un nuovo input, l’incontro con Ben Baldwin (comproprietario della Spacebomb) ha stimolato la natura errante di Nadia, da cui nasce l’album on the road della musicista neozelandese, il suo potenziale "Running On Empty", con l’unica differenza di essere stato concepito durante un lungo tour e poi realizzato nei sempre più raffinati studi Spacebomb di Richmond, in Virginia.

”Out Of My Province” è uno scrigno di gioielli resi preziosi dalla cura dei particolari e da un’eleganza armonica che, pur sfiorando l’evanescenza dei sogni, resta ancorata alla realtà. Non è facile per una cantautrice folk reggere all’assalto di trombe, percussioni e archi. Spesso il lirismo e l’intensità vocale restano vittime della grandeur degli arrangiamenti, ma per Nadia Reid questo rinnovo estetico è invece un’ulteriore opportunità per dimostrare la maturità del suo stile.

Basta il trittico iniziale per comprendere che siamo di fronte a un disco destinato a farci compagnia a lungo in questo nuovo decennio: il dialogo tra le cadenze vocali della Reid e il tono cupo della batteria in “All Of My Love”, il graffio chitarristico e il languore country-soul scandito dall’uso dei fiati in “High & Lonely” e la flessibilità elettroacustica di “Oh Canada” hanno la stessa magia di album come “Famous Blue Raincoat” di Jennifer Warnes o “Tigerlily” di Natalie Merchant.
Quando arriva il momento di raccogliere pensieri e parole, Nadia offre una perfetta sinergia tra delicatezza acustica e architetture orchestrali di rara bellezza, prima immergendo le atmosfere folk di “Heart To Ride” in un alone quasi spirituale, poi azzardando un ambizioso incontro tra orchestrazioni solenni, languori country e drammaturgia free-form in “I Don't Wanna Take Anything From You”.

Organico e compatto, il terzo album della cantautrice neozelandese è anche il più versatile e dinamico. Nadia Reid ha affinato alla perfezione la narrativa, dando vita a testi dal forte impatto visivo, ai quali la musica fa seguito senza problemi assecondando la presenza dei molti personaggi presenti in “The Future” con incalzanti incroci di chitarre e percussioni, o tratteggiando le emozioni provate dall’artista durante un breve soggiorno ad Amalfi, con barocchismi inediti per una ballata country. 

Alla fine, gli elementi-chiave di “Out Of My Province” sono la tenacia e l’audacia che hanno spinto Nadia Reid a sfidare il rigore del folk acustico e introspettivo. Il risultato è non solo interessante ma va oltre le attese, regalandoci un disco adatto a tutte le stagioni.

31/03/2020

Tracklist

  1. All Of My Love
  2. High & Lonely
  3. Oh Canada
  4. Heart To Ride
  5. Other Side Of The Wheel
  6. Best Thing
  7. I Don't Wanna Take Anything From You
  8. The Future
  9. Who Is Protecting Me
  10. Get The Devil Out






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