Nathaniel Rateliff

And It's Still Alright

2020 (Concord)
country, blues, pop, songwriter

Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Confesso che da un abbondante decennio Nathaniel Rateliff è uno dei miei guilty pleasure, ma nonostante il successo ottenuto con i due album realizzati con la band dei Night Sweats ho mancato l’appuntamento critico con quanto finora pubblicato dal musicista americano, per tal ragione il suo nome non è mai apparso sulle pagine di OndaRock. 
“And It’s Still Alright” è l’occasione giusta per rimediare al torto, un disco che nell’economia produttiva del cantautore di Denver assume un ruolo importante. 

Opera nata in un periodo turbolento segnato dall’epidemia di Covid19, il nuovo disco di Rateliff nasce sull’onda emotiva causata dalla fine del suo matrimonio e dal dolore ancora non sopito per la perdita del caro collega e amico Richard Swift, da qui la scelta, in parte forzata dagli eventi, di accantonare la collaborazione con i Night Sweats per una dimensione musicale più intima e personale.
E’ facile prevedere qualche perplessità da parte di chi era rimasto folgorato dall’energia e dalla forza lirica degli ultimi due capitoli discografici. Il ritorno a matrici folk e blues e una preferenza per tonalità crepuscolari, malinconiche e acustiche mette a nudo la fragilità delle canzoni.

C’è però una sostanziale differenza tra gli esordi e questo ritorno al passato, ed è racchiusa in quell’arte del dettaglio e della fantasiosa architettura creativa che Nathaniel ha assimilato da Richard Swift. Non è un caso che il musicista abbia registrato le canzoni, con l’aiuto di James Barone dei Beach House e Patrick Meese dei Night Sweats, nello studio di Swift nell’Oregon. Ed è da questa fonte d’ispirazione che nascono il malizioso e accattivante swing soul-beat di “What A Drag”, imperniata sul recente divorzio, e il white gospel per cori e tamburi di “Mavis”. 

Altra dote peculiare di Rateliff è quella di riuscire a comunicare con la sua voce una complessità di stati emotivi molto ampia: c’è una confidenzialità e una carnalità nel timbro della voce del musicista capaci di rendere armonioso ogni fraseggio armonioso nonché pregnante ogni parola, ogni singola frase. 
Che sia un semplice fingerpicking incorniciato dagli archi (“All Or Nothing”), l’arioso arpeggio di un’elegiaca e dolente ballata alla Leonard Cohen (“Tonight #2”) o un delizioso e accorato riverbero di voce e chitarra (“Kissing Our Friends”), la profondità espressiva del musicista è potente al pari di una band hard-rock. 

Rateliff è un autore sapiente e raffinato, nulla in “And It’s Still Alright” è lasciato al caso: l’evocativa intensità country-soul della title track, il cristallino stomp-blues di “Expecting To Lose” sono solo in apparenza episodi ordinari, altresì è palesemente fuori dalle righe l’aspra e spirituale invocazione di “Time Stands”, un crescendo di amare sensazioni e disperazione sostenuta da organo e archi e da un refrain che scivola sotto pelle e graffia l’anima. Una catarsi che si rinnova nella lunga ed epica traccia finale “Rush On”, una canzone oscura e tormentata, che Nathaniel spinge verso i limiti della sofferenza e della desolazione con una prestazione vocale che resta impressa nel cuore, che svela la chiave di lettura per questo nuovo disco del musicista, alle prese con l’opera più difficile e ardua, e per tal motivo destinata a rivelare il suo splendore dopo numerosi e attenti ascolti.

07/06/2020

Tracklist

  1. What A Drag
  2. And It's Still Alright
  3. All Or Nothing
  4. Expecting To Lose
  5. Tonight #2
  6. Mavis
  7. You Need Me
  8. Time Stands
  9. Kissing Our Friends
  10. Rush On

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