No Age

Goons Be Gone

2020 (Drag City)
garage-rock, noise-pop

In quindici anni di carriera e cinque album disseminati lungo il cammino, i No Age si sono gradualmente smarriti, dissipando quanto di buono messo in cascina con i promettenti inizi marchiati Sub Pop. Il duo losangelino ha ormai una label di proprietà, la Drag City, e il fatto di aver assunto la responsabilità delle proprie produzioni ha probabilmente riattivato un processo di urgenza comunicativa, che pulsa sin dai primissimi istanti del nuovo “Goons Be Gone”.

E’ un singolare ibrido fra Rolling Stones, Iggy Pop e college indie-rock anni 90 ad aprire il quinto album dei No Age: “Sandalwood” e “Feeler” mostrano l’evidente volontà di riappropriarsi dell’identità mostrata nei primi lavori, il tutto confermato dalla conclusiva “Agitating Moss”, che all'altra estremità del disco chiude perfettamente il cerchio. 
Nel mezzo, Dean Allen Spunt e Randy Randall puntano sia sulle rotondità indie di “Smoothie”, sia sul piglio r’n’r garage di “War Dance” e “Turned To String”.

Ma tanto per dimostrare di non aver dimenticato di far parte del giro di quelli “strani”, infilano qualche intermezzo più (“Toes In The Water”) o meno (“Working Stiff Takes A Break”) rumorista, oltre a ulteriori obliquità assortite, senza mai lasciar fuori dalla porta la necessaria dose di melodia (“A Sigh Clocks”, “Puzzled”). E un pezzone, “Head Sport Full Face”, che li riproietta ai tempi nei quali giocavano a fare i Sonic Youth o i My Bloody Valentine, e ci piacevano un sacco. Ne esce fuori una band finalmente ritrovata, che dieci anni fa – questo è il rammarico – immaginavamo sarebbe presto uscita fuori dalla stretta e affollata nicchia che oggi continua ad abitare.

14/06/2020

Tracklist

  1. Sandalwood
  2. Feeler
  3. Smoothie
  4. Working Stiff Takes A Break
  5. War Dance
  6. Toes In The Water
  7. Turned To String
  8. A Sigh Clicks
  9. Puzzled
  10. Head Sport Full Face
  11. Agitating Moss




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