The Wants

Container

2020 (Council)
post-punk, synth-pop, art-rock

In queste giornate di lockdown siamo stati in parecchi a cogliere l’occasione per tornare a scartabellare fra i vecchi dischi dei decenni passati, che giacevano impolverati da troppo tempo. Complice un sentitissimo articolo letto su un magazine specializzato, ho rimesso sul piatto le prime incisioni dei Talking Heads, ritrovando fra quei solchi una moltitudine di idee, dalle quali moltissime band contemporanee continuano a prendere spunto.

Nel catalogo “spugne del nuovo millennio” da quest’anno dobbiamo inserire anche un nuovo trio che, forte della medesima provenienza geografica di David Byrne e soci, naviga agile nel mare magnum del post-punk. Si chiamano The Wants, arrivano da Brooklyn, e “Container” è il loro primo album, anticipato già lo scorso anno da qualche singolo. Mente della formazione, nonché cantante e chitarrista, è Madison Velding VanDam, già alla chitarra nei Bodega, affiancato da Heather Elle al basso e synth (anche lei nei Bodega) e da Jason Gates alla batteria.

Le ossessioni metropolitane frullate nel post-punk di “Container” e “Clearly A Crisis”, più il synth-pop che prende il sopravvento nella sequenza “Nuclear Party”/”Hydra” e nella molto Depeche Mode “Fear My Society”, sono le due facce prevalenti dalla loro proposta, arricchita persino da potenziali inni da stadio, costruiti su crescendo dal grande impatto emotivo (“The Motor”). Alcuni situazionismi rumoristi basati sulla ripetizione vengono distribuiti lungo lo svolgimento dell'album, sia attraverso gli strumentali “Ramp”, “Aluminium” e “Voltage”, sia nei brevi intermezzi “Machine Room” e “Waiting Room”, i quali contribuiscono a dividere il lavoro in stanze, capitoli, pur senza intralciarne la continuità stilistica.

In questa pagina trovate anche la ripresa video della sonica performance dei Wants realizzata durante la recente edizione invernale del Festival “La Route du Rock”, dalla quale emerge la robusta compattezza del trio. Al di fuori dei Bodega (più orientati verso una modalità Parquet Courts, una sorta di ibrido fra Velvet Underground e Sonic Youth, tanto per restare su temi prettamente newyorkesi), Madison Velding VanDam trova una personale collocazione che ancor meglio ne fa risaltare le doti di songwriter e novello guitar-hero, candidandosi a ricoprire un ruolo di primo piano fra i protagonisti musicali della propria generazione.

24/05/2020

Tracklist

  1. Ramp
  2. Container
  3. Machine Room
  4. Fear My Society
  5. The Motor
  6. Aluminium
  7. Ape Trap
  8. Waiting Room
  9. Clearly Crisis
  10. Nuclear Party
  11. Hydra
  12. Voltage






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