Zumtrio

Il lascito di Luciano Berio è probabilmente incalcolabile e tutto da scoprire, un compito che spetterà alle future generazioni di musicisti e critici. Tra i meriti più facilmente visibili oggi c’è la fondazione del centro di ricerca musicale Tempo Reale, avvenuta a Firenze nel 1987. La collana Tempo Reale Collection nasce nel 2012, dopo venticinque anni dalla nascita del centro, e raccoglie alcune delle più interessanti sperimentazioni nate in questo pionieristico punto di aggregazione culturale.

Nel 2020, viene pubblicato “Radioscapes” a nome Zumtrio, progetto di Francesco Canavese alla chitarra elettrica, Francesco Giomi alla radio analogica e sintetizzatori, Stefano Rapicavoli alla batteria e percussioni. Progetto dalla spiccata carica sperimentale e di improvvisazione, Zumtrio ha la peculiarità di incentrarsi in particolar modo sulle emissioni di una radio analogica - centro di ogni brano - su cui si aggiungono le improvvisazioni di chitarra e percussioni. Interessante la commistione di elettronica, chitarra jazz, percussioni e improvvise interruzioni radiofoniche per creare un suono di pura avanguardia.

Tre soli brani, tra cui “Un tavolino a parte”, di ben ventuno minuti, è il più comunicativo e con intermezzi di chitarra e batteria al limite del desert-rock. Poi nuove interruzioni, la radio a tagliare nettamente il brano a pezzi per perdersi con synth angoscianti e spaziali che scompaiono con nuovi rapidi intermezzi di batteria.
“California” e “Giornate colorate” (ancora 21 minuti) sono due composizioni più fredde e incomunicabili, con di tutto un po’, dalle percussioni quasi tribali, all'elettronica di ricerca, chitarre distorte e persino momenti break-core. 

La radio utilizzata come strumento, ovvero registrazione per produrre musica concreta o - come da titolo - soundscape alternativo per questo nuovo modo di intraprendere un percorso nell'enorme e variegato mondo dell'avanguardia.

23/10/2020