È arrivata al terzo capitolo l’indagine cartografica di Artetetra alla non sussiegosa scoperta di suoni che, con ironica attitudine post-geografica, sbeffeggiano l’era tardo-capitalista. Come dei Roelens & Torossi dell’evo pandemico, Monteanni & Pennesi – i due ricercatori alla guida dell’etichetta che non sfuggì al radar a onda continua di Simon Reynolds – tratteggiano con la mente nuovi itinerari impossibili e arruolano ancora una volta i nomi più prolifici della loro scuderia, assieme a improbabili new entry. Accettata di buon grado la missione, questa legione di scoppiati con la "scimmia" della sperimentazione dà vita a “Exotic Ésotérique Vol. 3”, un pastiche patafisico che forma una galassia musicale a parte, impressa su doppio nastro.
A vergare questo terzo “manifesto sonoro distorto” è, per esempio, gente come Mondoriviera, progetto solista di Lorenzo Camera (Ponzio Pilates, Manuel Pistacchio), che con la sua bizzarra composizione “Cool World” ci offre un fantasioso strascico dell’esordio “Il tempio degli uomini granchio”, oltreché un degno teaser di quanto ci attende nelle tracce successive. Ci sono anche il sound-artist votato all’elettroacustica Ludwig Berger e la sua fugace avventura nella pc music intitolata “Kin”; Nicolas Gaunin e la scrocchiante “Huli”, fatta della stessa electro-world giunglesca, impastata con un astrattismo a 8-bit, che anima “Drummer’s Grin” di Jung Deejay; Giorgio Dursi con la poesia sonora di “Cubisferulo Madrigale” e Reverendo Ventitrés & Sun Araw, che con “Cabin Fever (excerpt)” si cimentano in un’estraniante prova weird-psych.
Tra appassionanti escursioni in boscaglie aliene (“Amrita Hive Forager” del duo Timelash), ariosi affreschi fourth-world (“Into The Gassy Surface” degli stessi Monteanni e Pennesi dietro l'alias "Babau") ed estasianti vocalizzi aggrappati a trame ambient ionosferiche (“Nini Giardini” di Francesca Heart), verso metà viaggio si balla in preda alle allucinogene esalazioni psydub, frammiste a fumi Uk-garage, di “Gombo Riddims” dei Rainbow Island.
In questa “Wunderkammer” di surreale eterogeneità non mancano sbrilluccicanti pepite library come “Prowling Between The Roots And Rocks Of Magna Graecia” di Polonius & Xénomorphe e “Echinopsis” di Delmore Fx, moniker dietro cui si nasconde l’italo-berlinese Elia Buletti. Se invece vi sentite orfani dell’inarrivabile aura industrial-avanguardistica dei Coil, troverete conforto nelle pulsazioni ritual-ambient di “Feathers And Bells” dei Merchants e nella notturna “3088 - Kony Mie Isocy” di Tikoy Kavei.
Poteva poi mancare un giro negli anfratti più sbilenchi del cloud-rap? Certo che no. Per questo i Nostri hanno convocato nella loro rosa Bidimensional Gangsta, che ha prontamente elargito a “Exotic Ésotérique Vol. 3” la scomposta “Vectorial Gun”.
Cercate anche una parentesi free-jazz, scorrendo la lista dei brani? La troverete nella schizofrenia percussiva di “Track 2”, a firma “Cadaver Mike”, così come vi beccherete dell’insano footwork nelle pieghe juke di “Kuthi Jin” di Haram Fugu e della distensiva ipnagogia nel “FADO DO EXÍLIO” di Visio.
Non tiriamola troppo per le lunghe, insomma: si potrebbe catalogare questa nuova uscita di Artetetra parlando di quarto, quinto, sesto mondo, ma la verità è che qui se ne vedono, anzi se ne sentono, almeno trenta.
06/04/2021