Amerigo Verardi

Un sogno di Maila

2021 (The Prisoner)
songwriter, world music

La giovane, come tutti, era giunta da altre vite vissute. Aveva attraversato nella semioscurità il lungo corridoio del sentiero universale, quello della coscienza pura. E durante questo stupefacente passaggio era stata cullata dalle melodie e dai canti tramandati da milioni di anni, a partire dal primordiale suono che segnò il principio della creazione suprema
Maila è luce. È voglia di raggiungere l'altro da sé, in rotta di collisione con l'umanità perduta. Maila è speranza. È una farfalla che ha lasciato il bozzolo di questa terra infame. Rifugge e batte le ali. Verso il sole e l'orizzonte. Maila è soprattutto il nome della protagonista del nuovo album di Amerigo Verardi. Un concept totalizzante basato sul sogno, in cui il cantautore e polistrumentista brindisino continua a dimostrarsi fin dalle premesse un unicum nel panorama musicale del nostro paese.

Cinque anni dopo "Hippie Dixit", il polistrumentista e produttore è ancora una volta carico di meraviglie. Suona di tutto: chitarre acustiche ed elettriche, basso, percussioni, pianoforte, autoharp, xilofono, cetra, flauto, sitar. Piazza campionamenti e registrazioni d'ambiente. Canta e diffonde bellezza, abbracciando la natura alla stregua di un panteista nel bosco. Verardi è innamorato dell'esistenza, del tempo liberato. Dopotutto, "le leggi sono scritte negli alberi". Mentre si accendono i "desideri di una mano fra i capelli" e la necessità di liberarsi si espande: "Non peseranno più le parole dette tra noi, mio amore" ("Le parole non dette").
La rinascita su questo pianeta era stata ispirata da un sogno divino di bellezza e da un immenso, indefinibile sentimento di amore. E lei, bella lo era davvero. Ecco perché aveva preso il nome di Maila.
"Maila ti prende per mano e ti porterà le meraviglie d'oriente": il viaggio è figurato attraverso la contemplazione di una Dea. Una Diana immaginaria che caccia i demoni e frantuma le paure. Il tutto tra armonie celesti, sax che spuntano come giullari in festa, e fraseggi acustici che dondolano, prima di far scendere le lacrime "nella stanza degli specchi" ("Un'incredibile estate").
In questo susseguirsi di metafore esoteriche, troviamo anche momenti più terreni come "Gioco con i maschi, gioco con le femmine" e "La mia amica Stefania". Istanti in cui la narrazione assume una dimensione più fruibile, tra "frasi oscene", ricordi di un'altra vita, inferni e incendi nella testa.

L'altra metà del piatto indica ancora voglia di riparare in Oriente, con il sitar a fungere da collante tra un riff e l'altro. In "Aiuto!", salta fuori anche un verso dei "Diari" di Sylvia Plath: "I natimorti idioti di domani". Verardi prosegue infine spedito verso la propria meta, puntando a un singolare incontro tra Claudio Rocchi (citato in una strofa di "Amor Vincit Omnia"), i Traffic, Kevin Ayers e i Gong. Dio (o chi per esso) benedica quindi il suo coraggio e la sua meravigliosa inclinazione.
Quando poi arrivano momenti come "La pace che sogni è nella mente", il mantra si "snocciola" in un amplesso cercato e ottenuto dal cantautore, mentre scende la pioggia e il desiderio muta in mistero. Verardi ammira la sua Maila in quella che resta la ballata più folcloristica del lotto. Un episodio in cui "sogno e bellezza si fondono", a rimarcare un'altra volta l'incantevole obiettivo a monte di un disco semplicemente bellissimo.

26/02/2021

Tracklist

  1. Maila Mantra
  2. Le parole non dette
  3. Un'incredibile estate
  4. Gioco con i maschi gioco con le femmine
  5. Intermezzo 1
  6. La mia amica Stefania
  7. Amor vincit omnia
  8. Intermezzo 2
  9. Everest
  10. Intermezzo 3
  11. Droghe per il popolino
  12. Intermezzo 4
  13. Aiuto
  14. Intermezzo 5
  15. Il ragazzo magico
  16. Due foglie
  17. L'idea di una bambina
  18. La cosa che sogni è nella mente
  19. Vita sognata
  20. Ritorno alle stelle


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