Una voce d'altri tempi, austera ma quietamente passionale e dalle androgine venature
queer: Charlotte Day Wilson s'era già autodefinita da tempo una "stone woman", titolo sia di un suo vecchio
Ep che dell'etichetta discografica con la quale oggi rilascia il proprio debutto "Alpha". E in quanto tale, questa seriosa ventottenne canadese dosa emozioni al dettaglio, tramite un canzoniere elegante e dalla strumentazione minuziosamente arrangiata e prodotta.
Per quanto sicuramente già sentito, il risultato non è comunque mai spropositatamente calligrafico verso i grandi del passato e la personalità dell'autrice trova modo di esprimersi a più riprese: vedasi il lieve drone che frigge in sottofondo alla conclusiva "Adam Complex", il beat in crescendo del suggestivo singolo "Keep Moving", o l'altro pachidermico andamento elettro-acustico di "Wish It Was Easy".
In linea con questa ferrea sicurezza dei propri mezzi espressivi, Charlotte è "Alpha" senza neanche dover alzare la voce; assieme a "
Daddy's Home" di
St. Vincent, e con la presenza di
Syd sulla qui presente "Take Care Of You", il cantautorato pop/soul del 2021 pare avere un'anima finemente
butch.Ecco addirittura un'idea di sitar in "I Can Only Whisper", brano concottato però assieme ai colleghi
BADBADNOTGOOD per un tocco tutto moderno. I filamenti gospel di "Mountain" e dell'accorata "If I Could", con quel coro che s'innalza sul finale, danno modo all'autrice di farsi interprete di razza e mostrare del morbido velluto viola a risplendere sotto la corazza di pietra. Non solo; la chitarra strimpellata con intarsi di
exotica di "Lovesick Utopia" fa affiorare alla mente l'aspetto più posato di
Amy Winehouse e
Cleo Sol, mentre l'atmosfera malinconica di "Changes" sembra nascondersi con timidezza tra le penne di
Lianne La Havas e
Rosie Lowe - altre due autrici notoriamente capaci di dispensare passione con pochi mezzi e tanto innato
savoir faire.
Con "Alpha", Charlotte Day Wilson conferma quello che già avevamo intuito dalla sua produzione passata: un'autrice pertinente e che magari non stupisce con grandi innovazioni, ma che sa elaborare soul, funk, jazz e r&b con buona sensibilità e una perizia di studio degna degli
Steely Dan - nonostante l'atmosfera spesso asciutta, infatti, ogni tassello di queste incisioni è stato assemblato senza lasciare veramente niente al caso per la gioia degli audiofili più esigenti.
Si possono impiegare svariati ascolti per entrare nel cuore del lavoro, ma una volta fatto l'orecchio a questo parco gusto sonoro che trasuda di rassicurante classicismo da tutte le parti, le canzoni di Charlotte presto s'increspano in superficie e iniziano ad andare in profondità, a raccontare storie d'amore, sensualità e solidutine.
Un po' come il celebre "Ingénue" di
K.D. Lang, anche "Alpha" mostra una femminilità complessa, androgina e multiforme, che sa prenderti per mano e accompagnarti con ferma dolcezza in questo suo viaggio emotivo. Quietamente e senza clamori, uno dei lavori più studiati e raffinati dell'anno.
23/07/2021