Chris Yan

Blasé

2021 (autoprodotto)
experimental, ambient, electroacustic
7.5

L’essenza dell’essere blasé consiste nell’attutimento della sensibilità rispetto alle differenze fra le cose, non nel senso che queste non siano percepite come sarebbe il caso per un’idiota – ma nel senso che il significato e il valore delle differenze, e con ciò il significato e il valore delle cose stesse, sono avvertiti come irrilevanti. Al blasé tutto appare di un colore uniforme, grigio, opaco, incapace di suscitare preferenze
(Georg Simmel)

La scelta del titolo e l’inclusione delle parole estratte da “Le metropoli e la vita dello spirito” di Georg Simmel nella traccia iniziale evidenziano con chiarezza l’ispirazione da cui muove l’ottavo album di Christian Mastroianni sotto l’abituale pseudonimo Chris Yan. Un concept definito, quindi, capace di indirizzare l’ascolto, ma parzialmente fuorviante nel restituire la genesi del lavoro. Infatti, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, è il suono e non la sovrastruttura concettuale a essere preminente nella costruzione di un itinerario plasmato a partire da un’attenta selezione di materiale catturato tra il 2018 e 2019. È solo dal riascolto delle lunghe improvvisazioni conservate nel suo archivio di registrazioni che al sound artist romagnolo appare evidente la corrispondenza del proprio stato d’animo di allora con il sentire dell’individuo descritto dal filosofo tedesco.

Diviso in due parti, il disco delinea una sorta di ritorno alla percezione vivida da uno stato di indifferenza sensoriale che è il tratto distintivo dell’uomo blasé. Il principio è una sequenza di soundscape dallo sviluppo orizzontale in cui field recordings, risonanze concrete e frequenze sintetiche si combinano generando terrain vague elettroacustici scanditi dal succedersi di micro eventi sonori. Come il Friedrich Munro di "Lisbon Story", Mastroianni appare intento a catturare e offrire in modo distaccato un universo aurale indeterminato e apparentemente statico. In realtà, ogni traccia, ad un ascolto attento, rivela una costante evoluzione palesata in modo più marcato nella lunga deriva che chiude la prima metà del percorso (“Stimmung (Part.1-2-3)”).

Un breve e straniante intermezzo vocale (“Allun imetid non (non ditemi nulla)”) segna in modo enigmatico – alla stregua dell’apertura della scatola blu in "Mullholland Drive" -  il cambio di rotta. Una sinuosa fluttuazione di modulazioni ipnotiche di evidente matrice eniana (“Sehnsucht {zinzùkt}”) introduce in territori sonori meno algidi, tramutando l’individuo apatico in un ritrovato flâneur simbolista. Da qui ha inizio un graduale risveglio che attraverso saturi riverberi permeati dall’influsso delle esperienze pionieristiche di Eliane Radigue (“Camera-penombra|Finestra|Luci e suoni dal Corso|Natale”) conduce al definitivo approdo a una dimensione emozionale vivida, cristallizzata nell’unica composizione scritta appositamente per il disco (“Eppure, ricordo anche dei fiori sul tuo volto”).

Oltre all’abilità di muoversi agevolmente tra metodi compositivi e linguaggi eterogenei, quel che emerge prepotente da “Blasé” è la capacità di Mastroianni di essere sceneggiatore e regista in grado di valorizzare un accumulo privo di intenzionalità altrimenti destinato all’oblio. La traiettoria proposta evidenzia la possibilità di un approccio flessibile, un poter essere musique d'ameublement o narrazione cinematografica estremamente coinvolgente, carattere che aggiunge ulteriore valore a un’opera meritevole di essere racchiusa in un formato fisico impreziosito dal dipinto di Matteo Babbi scelto come copertina.

23/07/2021

Tracklist

  1. Wechselwirkung (interazione)
  2. Verstand (intelletto)
  3. I paesaggi di Böcklin
  4. Stimmung (Part.1-2-3)
  5. Allun imetid non (non ditemi nulla)
  6. Sehnsucht {zinzùkt}
  7. Vernunft (ragione)
  8. Camera-penombra|Finestra|Luci e suoni dal Corso|Natale
  9. Eppure,ricordo anche dei fiori sul tuo volto




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