L'estrema riconoscibilità della proposta musicale di Joan As Police Woman non sembra giocare a favore della brava artista statunitense. Dopo la potente accoppiata di "The Deep Field" e "The Classic", qualcosa si è in parte infranto nel meccanismo creativo, una difficoltà che è stata messa in luce anche da una presenza live incostante e non sempre all'altezza delle premesse.
Negli ultimi anni Joan Wasser ha trascorso molto del proprio tempo affinando e ridefinendo alcune scelte espressive, lo strappo creato con l'ambizioso e sottovalutato "Damned Devotion" e il susseguente insuccesso del progetto, non hanno rinnovato la magia del passato, costringendo l'autrice a un ripescaggio del repertorio.
Antologia "Joanthology", album live "Live At The BBC" e un secondo capitolo di cover, "Cover Two", non sono stati sufficienti per riafferrare fama e notorietà.
Che Joan As Police Woman saluti il 2021 con un altro album live (originalmente intitolato "Live"!), registrato peraltro in studio anche se in un'unica take simile a un concerto, non offre delucidazioni sul futuro dell'artista, sempre di più propensa a vivere di rendita, inserendo altresì brani altrui rinvigorire il catalogo dal quale attingere: è il caso di "Kiss", brano di Prince già centrale nell'album "Cover Two" e qui riproposto come bis virtuale.
Parker Kindred (batteria), Jacob Silver (basso) ed Eric Lane (tastiere e sax) contribuiscono in maniera decisa alla riuscita dell'album con performance di buon livello tecnico e raffinatezze neo-soul ("I Defy", "The Silence"), che garantiscono una tenuta d'ascolto altrimenti non facile.
Non mancano momenti di pura e ascetica bellezza ("Start Of My Heart", "What Was It Like", "Run For Love"), ma raramente "Live" cattura l'essenza di una vera e propria performance pubblica.
Il nuovo disco di Joan As Police Woman rischia a questo punto di apparire solo come un manifesto per attirare un pubblico avido di nuove emozioni, costretto a una gradevole replica di un film già visto.
03/04/2021