Pur avendo stemperato la natura freak-folk collaudata con il vecchio gruppo dei Beets, Juan Wauters resta uno stravagante songwriter pop lo-fi con una discografia oscillante tra genio e sregolatezza.
“Real Life Situations” è un altro diario ancor più disorganico e frammentario, eppur egualmente avvincente: ventuno frammenti di ordinary life raccontati con umorismo, disincanto e un sapiente uso delle sette note e delle sue alterazioni.
La lunga lista di amici/ospiti dona ulteriore interesse allo sghembo racconto on the road del musicista uruguaiano. Ovviamente il termine on the road va letto in una chiave ben diversa: non sono le desertiche distese attraversate a bordo di auto con poca benzina o una roulotte in fin di vita, Juan Wauters l’America l’osserva passeggiando a piedi, perdendosi tra le vetrine di vecchi drugstore o bar dalle sedie consunte, dove dietro il volto teso di una cameriera scostante e scorbutica si nasconde altruismo e solidarietà.
Intervallate da registrazioni sul campo catturate dal musicista mentre passeggiava nelle strade di New York, le nuove canzoni sono tra le più organiche ed espansive di Wauters, ricche di soul, r&b e ganci pop letali. Un gioiellino pop come “Locura” e il diabolico gusto melodico di “Carmina Pensá” sono solo un esempio della natura potenzialmente appiccicosa delle intuizioni armoniche del musicista: con Quincy Jones dietro le quinte e con un budget stellare “Real Life Situations” conquisterebbe il vertice delle classifiche di tutto il globo, ma la scelta dell’artista è ben diversa.
L’r&b lo-fi spruzzato di elettronica vintage di “Monsoon”, con la collaborazione di Homeshake, la malinconica ode post-pandemica di “Real”, questa condivisa con Mac DeMarco, l’hip-hop artigianale di “Unity”, con Cola Boyy, e il frizzante freak-folk-pop alla Bran Van 3000 di “Presentation” sono gioia per le orecchie, puro pop privo di pathos ed ethos, la rivincita della fantasia sulla tecnologia.
Che “Real Life Situations” sia l’album più ambizioso e musicalmente concreto di Wauters è evidente soprattutto quando il musicista uruguaiano/americano mette in campo una ballata ricca di saudade con la complicità degli Air Waves (“Lion Dome”), stravolge una sensuale samba con pochi accordi di una tastiera Casio (”Acordes”), gioca con i luoghi comuni della sensualità latino-americana nella divertente “Estás Escuchando” e infine saluta gli spettatori/lettori/ascoltatori con la melodia breve e toccante di “Powder”.
Dopo tanti anni di inutili esemplari di pop music priva di qualsiasi ispirazione e logica creativa, il lo-fi recupera credibilità e fascino con un disco svogliato e geniale. Juan Wauters tiene fede al titolo - “Real Life Situation” - raccontando l’America dei giorni nostri attraverso pagine tanto intime quanto reali e autentiche.
11/06/2021