Strand Of Oaks

In Heaven

2021 (Galacticana / Thirty Tigers)
folk-rock, pop

Dopo anni passati a metabolizzare dolori e perdite, Timothy Showalter - ovvero l'uomo dietro il progetto Strand Of Oaks - riparte da "In Heaven" per la riscoperta della speranza e della consapevolezza. Ancora una volta sono tanti gli amici musicisti a dar man forte: i chitarristi Carl Broemel (My Morning Jacket) e James Iha (The Smashing Pumpkins), il tastierista Bo Koster (My Morning Jacket, Roger Waters), il bassista Cedric LeMoyne (Alanis Morissette, Remy Zero), il violinista Scott Moore e il batterista Kevin Ratterman, tutti pronti a dare il loro contributo all'opera più agile di Showalter.

Un wall of sound ricco di riverberi e abilmente nutrito di folk-rock di stampo classico si prende cura di uno dei set più ispirati e compatti. L'ultimo progetto a nome Strand Of Oaks è un album che racconta gli ultimi tristi episodi della vita di Timothy, per poi spalancare le porte a una più aulica e positiva chiave di lettura della fragilità dei sentimenti, a partire dall'iniziale "Galacticana", che affronta l'ennesimo dolore personale (la morte della suocera), per finire con le struggenti note di piano dell'ultima traccia "Under Heaven": "Io e te, deliranti, ci alziamo e cadiamo".

Spetta alla rilucente tessitura ritmica di "Easter" mettere in movimento quel flusso di positività che è la vera novità di "In Heaven", un mood emotivo che si nutre della vitalità dei War On Drugs ("ho bisogno degli esseri umani", canta Showalter in "Slipstream"), di inaspettata dolcezza (la ballata stile Boss "Somewhere In Chicago"), di tenacia (la lunga epopea lirica e psichedelica di "Hurry").
Resta in sottofondo una percezione della sofferenza che il musicista invoca prima citando John Prine (nella già citata "Somewhere In Chicago"), poi fantasticando di un improbabile incontro tra lo spirito di Jimi Hendrix e quello del defunto gatto di Shoewalter, Stan, nell'estroversa "Jimi & Stan".
Alcuni episodi affondano le mani anche in un nobile mainstream. Lo slancio pop-rock di "Carbon" è graziato da un toccante assolo di violino, mentre l'epica marcia folk-pop-rock alla U2 di "Sunbathers" è terreno fertile per uno dei testi più intensi del disco: "Sì, il tempo non significa nulla se puoi sognare / Il tempo è tutto ciò che sta in mezzo".

Disco comunque privo di elementi particolarmente innovativi, "In Heaven" è una solida raccolta di quel folk-rock americano che trova proseliti nei fan di Tom Petty, Bruce Springsteen e dei contemporanei Jason Isbell e War On Drugs. Artisti questi ultimi dei quali forse Strand Of Oaks non possiede la stessa potenza visionaria, pur riuscendo a stimolare, ad ogni nuovo appuntamento discografico, una sufficiente dose di empatia e apprezzamento.

10/11/2021

Tracklist

  1. Galacticana
  2. Easter
  3. Hurry
  4. Horses At Night
  5. Somewhere In Chicago
  6. Jimi & Stan
  7. Sunbathers
  8. Carbon
  9. Sister Saturn
  10. Slipstream
  11. Under Heaven




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