Sturgill Simpson

L’uno-due di “Cuttin' Grass” ha senza dubbio risvegliato la passione di Sturgill Simpson per la tradizione folk americana, dando una svolta alla carriera dell’artista che, più di tutti, ha modificato il corso della moderna musica country.
“The Ballad Of Dood & Juanita” asseconda la ritrovata passione per la tradizione del cantautore di Jackson, Kentucky, nonché la già dichiarata predilezione per i concept-album. Le dieci canzoni sono musicalmente radicate nella tradizione country e western, ma anche la storia è caratterizzata da tipici personaggi della storia americana.
Vicende di reduci, banditi e mogli violate fanno da sfondo a un disco registrato in una sola settimana con l’ausilio dei compagni di viaggio dell’avventura in due capitoli di “Cuttin Grass”.

L’affiatamento tra Sturgill Simpson e i musicisti è tangibile in ogni passaggio, sia quelli più meramente descrittivi, che quelli melodicamente centrali nell’economia del racconto. “The Ballad Of Dood & Juanita” è senza dubbio l’album più nostalgico e retrò del geniale autore americano, un disco che gronda di passione per la old time music, rimarcata con toni decisi nella splendida ballata tex-mex “Juanita”, dove Sturgill duetta con Willie Nelson, musicista che è stato fonte d’ispirazione di questo lavoro, in particolare con l’album del 1975 “Red Headed Stanger”.

Forte di una vittoria ai Grammy Awards nel 2016 e di una serie di nomination, Simpson affronta il rischio di cimentarsi comunque con un album decisamente meno accattivante, soprattutto per quei fan attratti più dalle innovazioni che dal legame con la tradizione. E’ innegabile la caratura della scrittura del musicista americano: “Played Out” è infatti una di quelle ballate bluegrass che sembrano uscire da una raccolta di brani della tradizione folk, con la voce di Sturgill che scava sottopelle, ma è solo un anticipo della viscerale passione che anima il progetto.
La vitalità country-western di “Go In Peace”, l’avvolgente tenerezza e il delizioso suono del violino di Stuart Duncan in “One In The Saddle, One On The Ground” e il suggestivo canto a cappella di “Sam” non sono semplici citazioni old fashioned, ma ennesime prove di talento da parte di un artista che non insegue il flusso delle mode, ma le crea e le governa con il piglio del fuoriclasse.

Non importa se Sturgill Simpson non sarà ricordato per album come “The Ballad Of Dood & Juanita”, ancora una volta il musicista del Kentucky riesce a sorprendere e a lasciare il segno.

21/02/2022