The Altered Hours

Convertible

2021 (Pizza Pizza Records)
noise-pop, dream-pop
6.5

Torna a far parlare di sé il quintetto irlandese conosciuto per aver convertito un ex-edificio governativo di Cork in uno studio di registrazione diventato il cuore artistico della scena locale.
Gli Altered Hours si presentano a questa seconda prova con maggior fiducia e consapevolezza nei loro mezzi, e probabilmente anche con una vena più ispirata che li porta a costruire un gioiellino di noise-pop qual è questo "Convertible".
Le linee-guida seguite dal gruppo non si discostano troppo dall'esordio di ormai cinque anni fa, "In Heat Not Sorry", ma l'attitudine della band dell'Isola Smeralda si fa più vicina allo sperimentalismo, lasciandosi in gran parte alle spalle il post-punk crudo e più diretto del primo Lp, ma conservandone alcuni suoni stranianti, che raccoglie e distribuisce sapientemente lungo il lavoro sotto forma di divagazioni shoegaze, sbrodolature noise e ascensioni dream-pop.

Si inizia con le declamazioni lente e solenni di Cathal MacGabhann in "You Are Wrong", scandite da un drumming ipercinetico che riesce comunque a risultare incredibilmente cadenzato, accompagnando a meraviglia il pezzo. L'opener è resa ancora più incisiva dai soavi contrappunti vocali di Elaine Thowley che, combinati alle tremolanti chitarre della seconda parte della canzone, le donano un misticismo ultraterreno.
L'approccio quasi spoken word di MacGabhann non sarà però presente solo in quest'avvio di disco, ma lo si ritrova in altri momenti salienti come nell'ipnotica "Street Sinner", dove il cantante irlandese si immedesima alla perfezione nelle timbriche care a Lou Reed che, con i suoi Velvet Underground, rappresenta sicuramente uno dei numi tutelari della giovane formazione.
Come già si è lasciato intendere, toccherà invece alla voce dolce e malinconica della Thowley ritrarre gli episodi più dreamy e sospesi del lotto. "All Amnesia", vicina a certi Broadcast, si fa esempio perfetto di questo tipo di languide melodie, qui accompagnate sul ritornello dal suono ammaliante di un organetto prima dell'ingresso finale delle chitarre, che danzano su un giro tanto semplice quanto misterioso e affascinante.

"Thistle", sempre interpretata attraverso le corde vocali di Elaine, si configura come uno dei pezzi più atmosferici e d'impatto emotivo del lotto mentre la successiva "Love You" è il brano che più si avvicina alla linearità di certo post-punk e rappresenta sicuramente il momento più immediato del lavoro ma anche uno dei più deboli.
"Stratocaster Dreamcatcher" è il pezzo più tipicamente dream-pop contenuto in "Convertible" ma, pur non risultando brutto, non presenta caratteri particolari che lo facciano svettare. Per contro, "Radiant Wound" e la conclusiva "7 Years" si rivelano due tasselli di spicco del puzzle degli Altered Hours. Entrambe annegate in ammalianti soluzioni sonore, si distinguono la prima come la canzone più shoegaze del lavoro, non lontana dalle suggestioni dei Chapterhouse, e la seconda come la più oscura e narcolettica, chiusura ideale del secondo album degli irlandesi.

Gli Altered Hours riescono a creare un disco godibile e interessante, ricco di scelte sonore intriganti, a tratti degne di alcuni dei paladini del genere, come Jesus and Mary Chain e Whipping Boy, che i cinque dell'Eire riescono abilmente a fare convivere con un songwriting efficace, che non si disperde nell'effettistica.
Pur non presentando nulla di innovativo, i ragazzi segnano quindi un ulteriore passo avanti nel loro percorso di crescita, affermandosi come una realtà da cui è lecito aspettarsi ancora di più per il futuro.

21/12/2021

Tracklist

  1. You Are Wrong
  2. All Amnesia
  3. Thistle
  4. Love You
  5. Radiant Wounds
  6. Street Sinner
  7. Stratocaster Dreamcatcher
  8. 7 Years






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