The Convenience

Già membri dei Video Age, Duncan Troast e Nick Corson escono allo scoperto sotto il nome The Convenience, pubblicando, dopo alcuni singoli sparsi qua e là sul web targati 2018, un vero e proprio album intitolato “Accelerator”.
I due musicisti di New Orleans non fanno mistero della loro adorazione per un adrenalinico pop sulla scia di Prince, Timbaland e McCartney, nello stesso tempo la familiarità non intralcia la godibilità dell’album, ricco di divertenti intuizioni ritmiche e melodiche.
La frizzante title track (più precisamente “Accelerator (Pts I + II)”) e l’altrettanto giocosa e spensierata “True Fascination” sono delle rivisitazioni del primo Prince, quello di “I Wanna Be Your Lover”, per intenderci, eppur ricche di ingegnose trovate, come l’intermezzo ritmico e il finale malinconico affidato al suono di un synth vintage che caratterizza la prima delle due tracce e la verve alla Sly & The Family Stone che tiene alta la tensione della seconda. 

Le lievi profumazioni darkwave di “Fake Roses” e la spensieratezza alla Metronomy di “Kiss Me In Heaven” alleggeriscono ancor di più la formula, mettendo in chiaro le ambizioni puramente pop dei due musicisti, che rinverdiscono le prevedibili strutture delle loro canzoni in miniatura, intercettando un elegante assolo di sax nel soul-pop alla Michael Jackson di “The Flame”, o inframezzando un suggestivo assolo di flauto e tastiere nel corpo dell’ottima ballata funky-soul “★”, della quale Green Gartside andrebbe fiero.
“Accelerator” è un disco che risulta piacevolmente equilibrato anche quando non eccelle nella scrittura (“Saturday's Child”), i The Convenience si dimostrano perfino più abili dei compagni di viaggio, o forse ex-compagni, Video Age, grazie ad arrangiamenti mai sopra le righe e a una linearità espressiva che è frutto di maturità e consapevolezza.

Ovviamente stiamo parlando di canzoni leggere, di quelle canzoni che riescono a catturarti senza annoiare, deliziosi refrain che puoi ritrovarti a canticchiare con piacere, su tutte la Lynne-iana “Telephone Number”, dopotutto questo è il potere della pop music.

20/01/2022