The Pine Hill Haints

The Song Companion Of A Lonestar Cowboy

2021 (Single Lock)
bluegrass, rockabilly, country

Venticinque anni di carriera incominciati suonando rock e country all’ombra dei pini di un cimitero, un mix di bluegrass, country, rockabilly e cajun, eseguito con la furia di un gruppo punk e la grinta di una roots-band, i Pine Hill Haints sono uno dei tesori nascosti della scena musicale americana. Capitanata da Jamie Barrier, la formazione dell’Alabama ha conservato un assetto stabile, e con il nuovo disco “The Song Companion Of A Lonestar Cowboy” esce fuori dalla zona grigia della musica indipendente, per un contratto con la prestigiosa e intraprendente Single Lock (tra gli altri Cedric Burnside, Donnie Fritts e Nicole Atkins).

Sotto l’ala protettrice del produttore Ben Tanner (Alabama Shakes), Jamie Barrier, Katie Barrier, Stevie LeBlanc, Brian Bordan e Justin Ward danno libero sfogo alla mai sopita passione per il lato oscuro della musica americana (non a caso hanno definito il proprio stile come Alabama-ghost-country-music), conciliando l’energia degli esordi, e la maturità conseguita dopo anni e anni passati a recuperare sonorità fuori dal circuito mainstream, con un’irruenza che a tratti ricorda i Blasters o i Violent Femmes.

Non c’è nessun calo di tensione nelle quindici tracce di “The Song Companion Of A Lonestar Cowboy”: la personalità della band fa da collante tra l’ottima versione di “Pretty Thing” di Bo Diddley e il noto traditional “Catfish Blues”, quest’ultimo eseguito con l’aspra bellezza di Muddy Waters e un graffio chitarristico alla John Lee Hooker.
Al resto ci pensa la sapiente  scrittura di Jamie Barrier, che mette in fila una sequenza di eccellenti canzoni: un brioso rockabilly (“Fall Asleep”), una protest-song a ritmo di cajun (“Fighting For The Wrong Side”), un paio di genuine e primigenie pulsioni rock’n’roll (“Midnight Mayor”, “Louise”), inarrestabili dance-song dalle matrici Irish (“Back To Alabama”), nonché un’unica ma intensa pausa sentimentale alla Johnny Cash (“Stare At The Fire”).

Contagioso e inarrestabile, il nuovo album dei Pine Hill Haints è un'autentica sferzata d’energia. Trasgressivo e imprevedibile (“Satchel Paige Blues”), intelligentemente radicato nella tradizione (“Lone Start Kid” e il brioso remake di “John Henry”), naturalmente unto e sudicio (“Downtown Blues”), mai nostalgico, nonostante la materia base sia quanto di più tradizionale e malinconico possa offrire la cultura americana (“Tithy Dunbar”).
“The Song Companion Of A Lonestar Cowboy” è un disco da gustare e ascoltare tutto d’un fiato, un’oasi di sana e malsana musica roots, messa in campo con strumenti non solo tradizionali (fisarmonica, trombone, mandolino e banjo), ma anche curiosamente ricavati da oggetti di uso quotidiano (una sega, un lavatoio e il geniale washtub bass).

Per i Pine Hill Haints è venuto il momento di raccogliere i frutti di una lunga carriera, contraddistinta da una coerenza intellettuale encomiabile. Una band che è riuscita a restituire alla musica tradizionale americana un po’ di quell’anarchia creativa altrove smarrita e colpevolmente addomesticata alle logiche del mainstream.

15/07/2021

Tracklist

  1. Fall Asleep
  2. Back To Alabama
  3. Pretty Thing
  4. Satchel Paige Blues
  5. John Henry
  6. Lone Start Kid
  7. Drop And Fall
  8. Midnight Mayor
  9. Catfish Blues
  10. Fighting For The Wrong Side
  11. Stare At The Fire
  12. Louise
  13. Downtown Blues
  14. Wade In The Water
  15. Tithy Dunbar




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